venerdì 28 agosto 2009

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI by Mike Goodmorning

Il Film

IO NON SONO QUI - Todd Haynes (BIM - Distr. Feltrinelli "Le Nuvole" - 2007)

Quanti Dylan esistono? Forse uno solo non basta. E come si può raccontarli tutti? Forse con un film. I'M NOT THERE è la storia di Bob Dylan, anzi un film ispirato alla vita e alla musica di Bob Dylan, quello che conosciamo e tutti gli altri Dylan possibili. Sì, perchè l'intuizione di Haynes in questo film, con i suoi palesi omaggi a Fellini e Godard, e quelli forse solo impliciti a Pirandello, è che Dylan possa essere interpretato anche da un ragazzo afroamericano o da una donna. Dylan non più come uomo, ma come archetipo, di più, come funzione. E così la bravissima Cate Blanchett è una perfetta e somigliantissima Bob, e Marcus Carl Franklin un credibile Woody Guthrie. Richard Gere è il Dylan più ammiccante, Christian Bale il più inquietante. E così via. Qualcosa di più di una biografia, qualcosa di diverso dal documentario (per quello ci ha già pensato Scorsese con il bellissimo "No Direction Home"). Semplicemente il film di una vita e di tutte le declinazioni che la personalità può esprimere, attraverso la musica e non solo. A corredo del film il libro di Alessandro Carrera "Canzoni d'amore e misantropia".




Il Libro

FOTO DI GRUPPO CON CHITARRISTA - Mauro Pagani (Rizzoli 2009)

Mauro Pagani è noto per essere uno dei più grandi musicisti del mondo, protagonista della scena musicale progressive degli anni '70 con la Premiata Forneria Marconi, poi compositore solista e sodale di Fabrizio De André con il quale ha composto due capolavori: "Creuza de Ma" e "Le Nuvole".
Oggi Mauro Pagani sorprende per la sua scrittura. "FOTO DI GRUPPO CON CHITARRISTA" è un romanzo appassionante, in bilico tra l'autobiografia, il romanzo storico, il saggio di costume e l'approfondimento politico. Tutti ingredienti ben miscelati con un minimo comune denominatore addirittura ovvio: la musica.
Grazie alla storia del chitarrista un po' spiantato Sonny, Pagani ci racconta un decennio intero, dal 1969 al 1979, che inizia con un sogno nel cassetto e finisce con un cassetto vuoto, che l'autore idealmente colloca in un giorno preciso, quel 30 Giugno in cui moriva Efstratios Demetriou, il grande cantante degli Area da noi più conosciuto come Demetrio Stratos.
Ma tra l'inizio e la fine di quel sogno ci sono le speranze e la vita di giovani musicisti alla ricerca di un'identità, e tra questi lo stesso Mauro Pagani, che con coraggio si presenta, nome e cognome, senza fare sconti a nessuno, prima di tutti a sé stesso.
Un libro che i musicisti apprezzeranno, ma che i non musicisti ameranno, grazie alla struttura veloce, alla scrittura fluida, alla trama coinvolgente.
Una bella sorpresa! Davvero!


INCIPIT: Milano, dicembre 1969

7 dicembre

«Quanto costano le Astor?»
«Due e cinquanta. Costano tutte due e cinquanta.»
Sonny si frugò nelle tasche, buttò i soldi nella borsa sulla panchina e pescò un pacchetto.
«Se ne prendi una stecca te le faccio due e venti» disse il vecchietto abbassando sulle ginocchia la «Gazzetta». «Magari la prossima, 'sto giro sono a secco.» L'altro si strinse nelle spalle e ricominciò a leggere. Sonny raccolse il sacchetto della spesa, uscì dai giardinetti e dopo pochi minuti s'infilò nel portone di un palazzo scrostato e cadente, triste e malfatto come solo negli anni Cinquanta sapevano fare. Sulla massicciata che incombeva al di là della strada passavano treni di tutti i tipi, lentamente, uno dopo l'altro. Divorò a balzi i quattro piani di scale per sfuggire all'insopportabile odore di minestrone di cavolo che, denso e implacabile come un'arma chimica, filtrava dall'uscio della vedova del secondo, aprì la porta, appoggiò il sacchetto sul pavimento di piastrelle di graniglia, si tolse il giaccone e finalmente si accese la paglia che sognava da almeno un'ora. Dalla cucina arrivavano risate e casino. Si affacciò e salutò tutti con un cenno.
«Sei in ritardo, cazzo!» borbottò il più alto di tutti sfilandogli il pacchetto di sigarette dal taschino. «Hai comprato qualcosa da mangiare?»
«Penne, pelati e tonno.»
«Sei un genio. Compagni, questo è Sonny, il mio coinquilino rocchettaro. Ha un nome del cazzo e non capisce una mazza di politica, però suona bene e cucina pure meglio. A che ora vai a far finta di lavorare?»
«Devo essere là alle otto e mezza.»
«Dai, fai partire il sugo, magari facciamo in tempo a farci una pasta.»
Sonny annuì, gli si piantò davanti e tese la mano, come
a chiedere l'elemosina.
«Be'?»
«Le sigarette...»
«Mamma mia quanto sei noioso!» rispose l'altro togliendosi il pacchetto dal taschino e facendolo volare con aria un po' offesa, per finta.
«Non vedo l'ora di godermi la faccia che faranno tutti quegli stronzi» ridacchiò uno dei ragazzi seduti intorno al tavolo mentre si ripuliva le mani con uno straccio, «andiamo anche dal fruttivendolo a farci dare gli scarti?»
«Marchino, lo sai bene com'è, ci sarà da correre, e anche parecchio. Meglio essere leggeri. Piuttosto cerchiamo di finire 'sto lavoro di merda!»



Il disco

IL MEGLIO DEI MATTANZA - Mattanza (Italy Music 2009)

E' incredibile, ma vero: il primo disco "ufficiale" dei Mattanza è già un "best of".
Dopo i primi tre autoprodotti "Razza Marranchina", "Nesci Suli" e "Viaggio", finalmente una produzione professionale... e si sente! Le canzoni sono tratte dai tre album, ma un'accurata operazione di remissaggio rende finalmente gustizia alle splendide composizioni di Mimmo Martino e soci. Certo, mancano alcuni brani storici del gruppo, non ultimi "Travudion", "Un servu e un Cristu" e il capolavoro "Nesci Suli", ma è senza dubbio un buon prodotto, soprattutto per chi non conosce questa formazione calabrese, che propone le suggestioni delle musica popolare in forma innovativa, accattivante, liberatoria. Di loro abbiamo parlato molto da queste parti, qunidi non ci ripeteremo. Solo un consiglio: non perdeteveli!



Buona vita fratelli rukki.

domenica 23 agosto 2009

FUOCHI NELLA NOTTE puntata boh

Mi sono concesso una pausa. Non una vacanza, ma una semplice pausa. Perchè? Sostanzialmente per nessun motivo, per cui ho deciso di riprendere le vecchie sane abitudini. Prima fra tutte parlare nell'etere di quello che mi pare. Gran privilegio il mio! Posso urlare contro il cielo inascoltato, posso lottare contro i mulini a vento senza essere colpito dalle pale, posso incazzarmi con il mondo rimanendo da esso ignorato. Ah che privilegio! Non posso non sfruttarlo!
E allora eccomi qui, una notte come tante, ad aprire il sito di Repubblica e trovarci la notizia che Fabrizio Corona, noto al mondo per qualcosa che mi sfugge, ha rischiato il linciaggio in una discoteca di Reggio Calabria.
Bene! Mi sono detto! I miei amici calabresi si sono giustamente ribellati alla presenza di questo non meglio identificato individuo, passato alla ribalta delle cronache per essere un truffatore e un rubagalline. Ottimo, era ora!
Poi leggo meglio:
"Ha rischiato il linciaggio perchè si è presentato con quattro ore di ritardo e la gente che ha pagato il biglietto profumatamente per vederlo si è spazientita."
Ha pagato il biglietto per vederlo???
Proseguo:
"Corona, non contento del ritardo, si è messo a minacciare la folla inferocita, additando i più irrequieti con la solita frase: "Ci vediamo fuori e ti faccio una faccia così!", poi, calmato dal dj, ha iniziato lo spettacolo."
Lo spettacolo???
Credo di essere al colmo della disperazione.
A parte il non riuscire a concepire in quale tipo di spettacolo possa prodursi Corona... c'è gente che PAGA IL BIGLIETTO per vederlo! Per vederlo fare cosa?
Ho cliccato sul video allegato:
Corona a torso nudo balla su un cubo.
Hanno pagato il biglietto per questo???
Sì, e centinaia di ragazzine gli mandavano urletti e gridolini, con la passera bagnata e gli occhi a forma di cuore.
Ma non eravamo noi maschietti i superficiali pronti a sbavare dietro un paio di tette anche se in dotazione ad una lobotomizzata?
Ma il punto non è questo!
Il punto è che abbiamo davvero toccato il fondo.
Pochi giorni fa ero a casa di Francescone Di Giacomo, la voce del Banco del Mutuo Soccorso. Ci raccontava di essere riuscito a comprarsi una casa solo grazie ai soldi che gli prestò la madre. Ci raccontava di concerti pagati con vitto e alloggio. Ci raccontava di aver guadagnato 25 lire a disco venduto che nel totale di una quarantennale carriera fa circa il costo di una utilitaria di seconda mano. Ci raccontava di enormi difficoltà a sbarcare il lunario, ma attenzione, non a inizio carriera, cosa abbastanza normale, ma ben dopo i dischi che li hanno consacrati come una delle più importanti rock band italiane di sempre.
Poi leggo che qualcuno paga per farsi insultare da un truffatore da quattro soldi, a torso nudo su un cubo, che dimena il culo e minaccia la gente.
Sapete cosa vi dico?

NON MI ROMPETE!

venerdì 7 agosto 2009

La rassegna stampa

E salve a tutti... rientriamo da 'ste ferie o vacanze o avventure, o quel che sarà stato o che sarà, insomma, non stiamo a fare tanti discorsi inutili. E' tempo di nuova rassegna stampa, ma... un mese di assenza e, insomma, che dire dopo un mese di assenza? (per ferie, vacanze, avventure.. chissà che altro ecc.)
Niente, e che vogliamo dire? C'è bisogno di ragionarci un po' su, quindi... la rassegna stampa la faremo un'altra volta, tanto, a dare un'occhiata a quel che scrivono c'è solo da mettersi le mani nei capelli (e che bello fare i qualunquisti... lasciatemelo dire!!!).
Facciamo che mettiamo una canzone eh? Tanto siamo una radio e la musica ci va... sempre e ovunque!!! A presto, cari rukki!!!
Pok.

domenica 2 agosto 2009

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI by Mike Goodmorning

Eh sì, siam tornati. Ci siamo presi una breve vacanza per rimettere a posto le idee. Naturalmente non ci siamo riusciti, quindi sempre più confusi riprendiamo le buone vecchie abitudini. E poi è Agosto e qualcuno ha proprio bisogno di un po' di consigli per gli acquisti.

IL FILM

PATTI SMITH DREAM OF LIFE - Steven Sebring (dist. Feltrinelli Real Cinema, 2008)

Nel 1995 un giovane fotografo di moda viene mandato a fotografare Patti Smith. Folgorato dal megnetismo della cantante, che non aveva mai incontrato prima, Steven Sebring ne diviene l'ombra. Per dodici anni la filma nel suo Dream of Life, nel suo essere artista completa, sul palco e nei backstage dei tour, nell'intimità del lavoro quotidiano, con i suoi compagni di viaggio Allen Ginsberg, William Burroughs, Sam Shepard, Bob Dylan. Questo è il film. E' un film di Patti Smith, non solo su Patti Smith.




IL LIBRO

LA DANZA DEL GABBIANO - Andrea Camilleri (Sellerio - 2009)

Abbiamo cercato accuratamente, in questi mesi, di evitare l'ovvio, di consigliare ciò che è un po' fuori dai circuiti della distribuzione di massa. Abbiamo cercato di offrirvi quello che non ha adeguata promozione e che però merita di essere visto, ascoltato, letto.
Questa volta deroghiamo questa implicita regola consigliandovi un libro che presto raggiungerà le consuete vette delle classifiche di vendita. Ma c'è un motivo: ormai Camilleri si acquista a scatola chiusa, sulla fiducia. Se anche scrivesse la lista della spesa venderebbe milioni di copie. E questa consapevolezza aveva, a mio avviso, spento un po' dell'iniziale ispirazione, soprattutto nei confronti del personaggio che più lo ha reso celebre: il commissario Montalbano. Dopo i primi cinque della serie, oggettivamente dei capolavori, la vena si è progressivamente esaurita, fino ad arrivare ad alcune storie che rasentavano il banale. Con "La Danza del Gabbiano" abbiamo ritrovato un amico, il vecchio commissario Montalbano, sempre più colpito dal peso degli anni, anzi delle "vecchiaglie", sempre più insofferente alla burocrazia istituzionale, in continuo dialogo con se stesso, quel Montalbano Secondo che cerca disperatamente di consigliargli le strade più agevoli. Un Montalbano che si misura con un delitto difficile, la scomparsa di un collega che è quasi un fratello, o forse più di un fratello. Ma un Montalbano che si misura anche con il suo alter ego televisivo e con il suo stesso creatore, al quale chiede implicitamente di smettere di raccontarlo, come un disperato tentativo di tornare anonimo, adesso che meno che mai si sente di recitare la parte dell'eroe.
E la "danza del Gabbiano" è una danza di morte, la morte che il commissario sente sempre più vicina e che questa volta lo sfiora dalla parte sbagliata, quella dell'affetto e dell'amicizia, per fortuna colpendolo solo di striscio.

INCIPIT: “Fu verso le cinco e mezza del matino che non ce la fici cchiù a ristarisinni corcato coll’occhi sbarracati a taliare il soffitto.
Era ’na cosa che gli era principiata con le vicchiaglie: di solito, passata la mezzanotti, si stinnicchiava a letto, liggiva ’na mezzorata, appena che la vista accomenzava a fargli pupi pupi chiuiva il libro, astutava le luci del commodino, pigliava la posizioni giusta, che era di corcarisi supra al scianco destro, le ghinocchia piegate, la mano dritta aperta a palmo in su supra al cuscino e la guancia appuiata alla mano, ’nsirrava l’occhi e di colpo s’addrummisciva.
Spisso per fortuna annava avanti col sonno fino a matino, capace che se lo faciva in una sula tirata, ma inveci certi nuttate, come chista appena passata, fatte sì e no un dù orate di durmuta, s’arrisbigliava senza nisciun motivo e non c’era cchiù verso d’arrinesciri a ripigliari sonno."



IL DISCO

ESTREMO OCCIDENTE - Vittorio Nocenzi (Ribes 2009)

Pe chi non lo sapesse Vittorio Nocenzi è la mente musicale di uno dei più importanti gruppi rock italiani di sempre: il Banco del mutuo soccorso. Per chi non lo sapesse Vittorio Nocenzi è anche uno dei musicisti più eclettici e ispirati del secolo, nonchè un grande compositore, di matrice zappiana con gusto accademico e capacità comunicativa rock. Nella sua quasi quarantennale carriera ha toccato le forme musicali più eterogenee, dalla canzone alla suite, dall'acustico, all'elettrico, all'elettronico, fino all'estremo, l'Estremo Occidente dei Ching rivisti in chiave pianistica con composizioni senza fronzoli, portate al nocciolo della partitura, inventando temi contemporanei su chiavi antiche, filosofie lontane, mondi sconosciuti. Le sue mani volteggiano sul pianoforte e costruiscono un viaggio solo in parte ideale, che succhia il nettare delle sette note attraverso arabeschi diluiti, in chiaroscuro, come i tasti del suo strumento o come le pellicole di altri tempi. "Estremo Occidente" è il Vittorio che non ti aspetti, riflessivo ed etereo, filosofico e minimale, lontano dai fasti barocchi del progressive, ma anche dalle gabbie della forma canzone, restituendoci la sua nuova ispirazione sotto forma di piccoli capolavori di complicità musicale, passando dalla pentatonia malinconica del blues, dai simulacri orientali, speziati e difformi, dalle distonie dodecafoniche della musica concreta, dal battito irregolare di un cuore inquieto, sincopato come il be-bop, talvolta parossistico, talvolta bradicardico, ad accondiscendere lo stato d'animo di chi ascolta che fatalmente diventa il suo. Un disco emozionante, senza la volontà di esserlo. Un disco elegante senza la frenesia di piacere. Un disco da ascoltare in silenzio. Per urlare poi.




Buona vita, fratelli rukki.

M.G.

sabato 1 agosto 2009

L'OROSCOPO DEL SANGUE di Bloody Mary

Salve a tutti... tocca a me riaprire i battenti a Radio Rukki Power. Ebbene sì, ci siamo fatti un po' di vacanze e avevamo chiuso tutto. Non avevamo avvertito eh? Evabbè, ma siamo rukki, che ci vogliamo fare? Intanto, piano piano ricominciamo ad aprire le saracinesche delle nostre rubriche. Comincio io col nostro Oroscopo del Sangue, in attesa che anche gli altri tornino dalle loro vacanze e ci raccontino (se vogliono) com'è andata.
Cominciamo subito, che siamo all'inizio di Agosto e, più che mai, è tempo di oroscopi.

GRUPPO 0 - I MELODICI
Afa e caldo vi portano un po' di insofferenza eh? (In Bloom - Nirvana) Non esagerate coi condizionatori, però, potrebbero procurarvi qualche problemino di troppo. E' il momento di rilassarsi dal lavoro (Voglio una vita tranquilla - Tricarico). Camminate bene i vostri passi.
La canzone per questa settimana:



GRUPPO A - GLI ARMONICI

"A volte ritornano"... che siano amori o amicizie... qualcuno sta per affacciarsi (Dedicato - Ivano Fossati). Non ascoltate chi vi vuole diversi in questo periodo (L'Istrione - Charles Aznavour). Le piastrine invitano a birre fresche serali: accondiscendete, ma senza esagerare, mi raccomando. (Beer beer - Korpiklaani).
La canzone per voi:



GRUPPO B - I RITMICI

Siete ritmici e allora... ritmo, che il sangue è ben caldo (Smooth - C.Santana). Lasciate sulla scrivania i problemi di lavoro e chiusi nel ripostiglio quelli di casa (Bollicine - Vasco). Su.. con scarpe o senza, questo è il momento di...



GRUPPO AB - I COMPLESSI

Il caldo estivo vi porta sensazioni di Oriente (Asia - F.Guccini). I globuli rossi si adagiano lentamente (Oceano di silenzio - F.Battiato) e tutto scorre lentamente e placidamente, compresi i vostri sentimenti.
La canzone per questa settimana:



E per questa settimana è tutto... buone piastrine da Bloody Mary.

martedì 7 luglio 2009

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI by Mike Goodmorning

IL FILM

Comandante - Oliver Stone (2007 - distr. DVD Feltrinelli)

Certo, la figura è complessa, controversa, per certi versi indecifrabile, ma la sua storia è indiscutibilmente ricca di fascino. Lo stesso fascino ambiguo del suo paese, lo stesso gradiente di colori che fa apparire Cuba l'Eldorado per alcuni, l'Inferno per altri. Qualcuno dice che è già morto, qualcun altro che non morirà mai.
Per qualcuno è il diavolo in persona, per qualcun altro l'angelo della libertà.
In questo film Oliver Stone, in una delle migliori prove della sua, a mio giudizio, sopravvalutata carriera, si limita ad osservare, senza azzardare ipotesi, senza tirare conclusioni. Nessuna indulgenza e nessuna agiografia. La sua telecamera passa quasi inosservata mentre da un lato mostra l'evoluzione di un popolo con il più alto tasso di alfabetizzazione del terzo mondo e dall'altra la miseria che costringe la maggior parte delle donne a vendersi a turisti sessualmente allegri.
Tutto il film non è altro che una lunga intervista, con primi piani strettissimi, a cogliere la più infima ruga di espressione, panoramiche dei luoghi inaccessibili del potere (la stessa sua casa e il suo studio), dettagli della persona, da quelli più intimi a quelli di interesse pubblico, come la lunga inquadratura alle scarpe: un paio di Nike, nuovo modello, quasi una bandiera del capitalismo americano. Sì, una delle tante contraddizioni di quest'uomo che, lo si ami o lo si odi, ha influenzato pesantemente la storia dell'ultimo secolo, non fosse altro che per essere stato l'unico a tenere testa alla corazzata imperialista americana con la sola forza della sua idea.
In questo lungo racconto in prima persona, finalmente, parla lui. Il suo punto di vista al di fuori della retorica politica di piazza, al di fuori dei comizi di regime, al di fuori del personaggio. Ricordando sempre che ci son stati porci in una baia, armi contro la miseria... solo che quel giorno il vento cambiò.
Hasta siempre comandante Fidel Castro.




IL LIBRO E IL DISCO (2009 - Salani Editore)

Nessuna Pietà - Marco Vichi

Non abbiamo ancora finito di piangere i morti dell'Aquila che ci è già toccato versare altre lacrime per le vittime del disastro ferroviario di Viareggio. Ma queste tragedie non sono destinate a restare per sempre nella nostra memoria. L'Italia dimentica. Dimentica per DNA.
Come spiegare le scelte politiche del paese altrimenti?
L'Italia ha dimenticato Brescia, la stazione di Bologna, Ustica, il ventennio e i morti del conflitto mondiale, l'Italicus, ma anche l'Irpinia, l'Umbria, il Friuli, il terremoto di Messina, che con la politica hanno a che fare poco, se non nella fase dell'inesistente ricostruzione...
E se con estrema facilità accantoniamo le tragedie di casa nostra, ancor più semplice è dimenticare ciò che è accaduto altrove, o ad altre genti: Hiroshima e Nagasaki, la Shoah, il genocidio dei Pellerossa, lo Tsunami...
"Nessuna Pietà" è un libro ed è un disco: dieci canzoni e dieci racconti per non dimenticare le grandi tragedie dell'umanità.
Personaggi come Piero Pelù (ex Litfiba), Cisco (ex Modena City Ramblers), Ginevra Di Marco (ex CSI), ma anche Stefano Bollani e AmbraMarie (da X Factor), cantano per questo progetto di Marco Vichi. A loro si alternano scrittori come Carlo Lucarelli, Francesco Rotondi, Massimo Carlotto, Giulio Cederna che alla causa hanno prestato la loro penna.
Ma non fatevi ingannare dal tema difficile, "Nessuna Pietà" è estremamente godibile, sia dal punto di vista musicale, sia da quello narrativo. E questo è un buon motivo per comprarlo. Ne volete un altro? Per ogni copia venduta 90 centesimi vanno ad Emergency.



Buona memoria fratelli rukki.

L'OROSCOPO DEL SANGUE di Bloody Mary

GRUPPO 0 - I MELODICI -

Giorni pieni di speranze, di voglia di fare, di fiducia (Penso positivo - Jovanotti). Le piastrine vi danno forza e c'è voglia di nuove conoscenze (Dos Gardenias - Ibrahim Ferrer) ma attenzione a non esagerare col moto. Ricordatevi che con questo caldo si sta bene anche in pigrizia. (Dormi e Sogna - Avion Travel)
La vostra canzone:



GRUPPO A - GLI ARMONICI

Cercate di non perdere la pazienza, in questi giorni messa a dura prova (Don't you worry 'bout a thing - Stevie Wonder). Amici, familiari, amori, non ce l'hanno con voi, tranquilli (Breaking us in two - Joe Jackson). Comunque non sarà male scappare per un po', tanto per recuperare energie (Born to run - Bruce Springsteen).
Per voi... questa canzone:



GRUPPO B - I RITMICI

Il sangue è caldo e fluido, ne giova l'umore (Walk of life - Dire Straits) il che rende più gestibili le situazioni personali e lavorative. Siete circondati da un'aura magnetica positiva (Yellow Submarine - Beatles) che vi fa dimenticare anche le persone seccanti (Bocca di Rosa - Fabrizio De André).
La canzone di questi giorni:



GRUPPO AB - I COMPLESSI

Vivete giorni di nostalgia (Come foglie - Malika Ayane) ma qualcosa comincia a cambiare (Blue Suede Shoes - Elvis Presley). Maggiori energie cominciano a fluire nelle vostre vene ridandovi forze inaspettate (Radio Ga-Ga - Queen).
La canzone per voi...



Buone piastrine a tutti da... Bloody Mary.

sabato 4 luglio 2009

La rassegna stampa

Salve a tutti... e torniamo con la rassegna stampa, ma non vi diciamo perché mancava da un po' di tempo, questo appuntamento. Tanto siete Rukki e non capireste. Vediamo, un po', piuttosto, le succose notizie che mi stanno svolazzando fra le mani. Come sempre non mi ci soffermo troppo eh? Che dite? Ne valgono la pena?

Vediamo un po'...
Ah, che bello, partiamo con un evergreen:
RUTELLI: CON FRANCESCHINI, MA A DUE CONDIZIONI (uhmmm.. saranno mica pane e cicoria le condizioni eh?)

E già che ci siamo, mi viene in mente una splendida canzone e, anche se non era programmata in inizio di programma, io sprogrammo e la programmo subito.
Vai!



Via, continuiamo:
IL PAPA AGLI OTTO GRANDI: CREARE POSTI DI LAVORO PER TUTTI! Bene, vuole cominciare lei, santità? Un buon esempio sarebbe gradito.

Prende forma a Roma l'ipotesi dello stupratore seriale. Ho già letto titoli tipo "Mostro di Roma" e cose del genere. Ora questo si sente importante e non si ferma più, c'è solo da augurarsi che faccia una cazzata prima di "trissare" le sue imprese.
Sempre a Roma circola una buona aria, pare... episodio di razzismo, congolese picchiato, insultato e rapinato. I soliti simpaticoni dalle teste rasate... ma nooo, sono bravi ragazzi direbbe la signora con la sporta piena di verdura di ritorno dal mercato, che deve andare a casa in fretta a vedere la nuova puntata della telenovela e poi il telegiornale di Fede. Son bravi ragazzi, che fanno mai di male?
Siamo questi, c'è poco da fare... ho bisogno di musica.



Eh, che vi devo dire? Preferisco sempre questa alle nostre Signore Robinson con la sporta piena di verdura e la testa piena di cavolate!
Proseguendo che troviamo?
TERRA TREMA ALL'AQUILA (e quel volpone ci fa pure il g8, così se succedono casini chi ci va di mezzo? Loro? Seee, figurati.. ci va di mezzo chi va là a manifestare. Così fra Alti papaveri, politici, puttane, poliziotti, manifestanti intelligenti, manifestanti imbecilli, poliziotti mascherati da manifestanti, e compagnia bella, quei poveracci che devono vivere nelle tende saranno sempre più a disagio e i disgraziati che sono là per lavorare, i volontari, i Vigili del Fuoco e tutta 'sta gente qui, saranno anche loro a disagio, perché si troveranno intralciati. Un suggerimento? Non andate là a manifestare, fermatevi a 50-60-70 km. Sarete ascoltati più e meglio. Oppure se volete andare là, date una mano a chi lavora, sarete ascoltati più e meglio.
Mi sono permesso? Beh, sì, mi sono permesso. Andiamo avanti.

NAPOLITANO CONVOCA ALFANO, STOP AL DDL INTERESSI (Stop momentaneo, suppongo... tanto tornano sempre alla carica!)

LA COREA DEL NORD LANCIA 7 MISSILI (devo proprio dire dove spero che gli cadano i missili a questi imbecilli?)

INCIDENTI SUL LAVORO: UN MORTO NEL CATANESE. E al suo funerale ci sarà qualche politico affranto che dirà che è ora di dire basta con le morti sul lavoro.
Sigh.


MILANO: SPACCIO A CIELO APERTO. Beh, è estate, è comprensibile.

AFA E MONSONI, ADDIO CLIMA MITE. In effetti sembra di stare all'Equatore, ora però, naturalmente cominceranno a rompere i coglioni con gli effetti del clima che cambia, diranno che è troppo caldo, poi fra 6 mesi che è troppo freddo.


Chiudiamo con un altro evergreen, così come lo è stato in partenza.

IL CAVALIERE E LA BULGARA DARINA. C'ha gli ormoni troppo in subbuglio, pure all'estero, va a pescare.

E con questa (ennesima) nota di tristezza, chiudiamo qui la nostra rassegna stampa. Lasciamo a Guccini le parole finali? Ma sì, va'. Un saluto a tutti.

Pok.

sabato 27 giugno 2009

FUOCHI NELLA NOTTE puntata otto della nuova era

C'è qualcosa di peggio che morire?
Sì.
Voglio dire... vi ricordate Peppino Impastato? E' stato ucciso lo stesso giorno di Aldo Moro e la sua morte è passata quasi inosservata.
Vi ricordate di Nick Novecento? Probabimente no, perchè era un bravo attore appena sbocciato, ma è morto prima di potersi esprimere davvero. Ed è morto lo stesso giorno di Bombolo, attore anche lui, ma ben più noto.
Oggi è morta Farrah Fawcett, icona di bellezza degli anni '70 e '80, sogno erotico di due intere generazioni, prodigio di sensualità e fascino. Muore di una morte annunciata: il suo tumore anale è stato oggetto di un documentario da lei stessa girato e mandato in onda per la BBC, la sua lotta contro il cancro spettacolarizzata per sua stessa volontà, a testimoniare che si può perdere con onore (perchè di vincere proprio non se ne parla quando il cancro annienta ogni organo vitale).
Ha deciso di andarsene oggi Farrah, mentre in un ospedale di Los Angeles, colpito da infarto, passava a miglior vita nientemeno che Michael Jackson.
Così la notizia della scomparsa di Farrah Fawcett, che normalmente avrebbe avuto gran risalto mediatico, si è ridotta a notiziola di terza con sbrigativo coccodrillo, mentre il mondo della stampa era interamente proiettato sul Re del Pop e la sua salma.
Non ho mai amato particolarmente Jackson, nè come musicista nè come uomo. E non ho sconti da fare, come capiterà adesso che la beatificazione è dietro l'angolo.
Ho amato Farrah invece.
Perchè era bella.
E non ho particolari motivi in più, come capiterà adesso che si dirà di una donna intelligente, coraggiosa e altro campionario di banalità post mortem.
L'ho amata perchè se la mia memoria si ferma a quel momento in cui scopri certi languori, probabilmente appare lei, con i suoi hot pants rosa e quel viso angelico che contrastava meravigliosamente con un corpo che sapeva di puro sesso.
Con Charlie's Angels ho perso la mia verginità infantile e sono passato di prepotenza all'adolescenza.
Mi viene da pensare a come tutto è cambiato. Oggi che i ragazzi hanno a disposizione corpi nudi a tutte le ore del giorno, che hanno internet con i suoi siti porno a profusione, che vedono un topless in spiaggia senza il minimo di inquietudine, che conoscono i particolari anatomici dell'altro sesso con precisione ginecologica...
Oggi Farrah Fawcett con i suoi hot pants sarebbe una che può fare il provino per velina, ma con poche chances.
Ma per noi che abbiamo vissuto quegli anni, la morte dell'angelo biondo è davvero la fine di un'epoca. Quell'epoca incominciata a Woodstock e finita con l'ingresso negli anni '80, quando un ragazzino armato di rhytm'n'blues inventava un nuovo modo di concepire la musica, trasformandola definitivamente in "pop globale". Quel ragazzino era il più piccolo dei Jackson Five.
Michael Jackson è in qualche modo la nemesi di Farrah Fawcett.
Lei, così radicalmente anni '70, lui così ostinatamente anni '80.
Due epoche così vicine eppure così lontane. Due modi di esistere e di concepire la vita radicalmente opposti.
E' surreale ma è accaduto davvero. La tomba di Farrah Fawcett e di Michale Jackson saranno meta di pellegrinaggio di due mondi diversi, uno legato al ricordo di sè, l'altro alla sua proiezione.
E il ciclo si chiude.
Definitivamente.

Requiescant in pace.

lunedì 22 giugno 2009

L'OROSCOPO DEL SANGUE di Bloody Mary

Salve e benvenuti fra i meandri del sangue che scorre e scorre nelle autostrade dei nostri corpi e andiamo un po' a vedere che ci riservano le piastrine per questa settimana.

GRUPPO 0 - I MELODICI

Stato d'animo nostalgico (A Whiter Shade of Pale - Procul Harum) accentuato ancora di più dall'ingresso nell'estate. Il sangue rallenta il suo corso mentre i pensieri fluttuano fra passato e futuro (My Way - Frank Sinatra).
La canzone per questa settimana:



GRUPPO A - GLI ARMONICI

Ci sono momenti in cui è meglio lasciar perdere, sedersi e guardare avanti (Time has told me - Nick Drake). Ne troverete molti in questo periodo. Buoni risultati sul lavoro vi faranno pensare meno alle imminenti vacanze (Sì Viaggiare - Lucio Battisti). Una voce inaspettata potrebbe palesarsi fra le serate di mercoledì o giovedì dandovi sensazioni di piacevole leggerezza (Be Bop A Lula - G.Vincent).

La vostra canzone:



GRUPPO B - I RITMICI

I globuli rossi seguono il ritmo "caliente" dell'estate (Candela - Ibrahim Ferrer). Nasceranno nuovi amori; affidatevi al vento, che vi farà vibrare il sangue (Chain of fools - Aretha Franklin) e assaporate tutto quello che questa settimana vi porta. (Un gelato al limon - Paolo Conte).

La canzone per questi giorni:



GRUPPO AB - I COMPLESSI

E' il momento di "staccare" un po' (Le Meteque - Georges Moustaki) onde non ritrovarvi alienati. Il sangue non è particolarmente fluido e non favorisce l'umore. Attenti a non farvi prendere troppo da questo momento no (Povero me - Francesco De Gregori) e reagite come i vostri globuli sanno fare! (I will survive - Gloria Gaynor).
Decisamente, per questa settimana, la vostra canzone...



E anche per questo Oroscopo è tutto... buone piastrine a tutti da... Bloody Mary.

mercoledì 17 giugno 2009

FUOCHI NELLA NOTTE puntata sette della nuova era

Quel è il problema?
Il problema sono le domande, non le risposte.
I nostri problemi, fratelli rukki, sono iniziati il giorno in cui abbiamo cominciato a porci domande (domande da porci, naturalmente, è una questione di accenti).
E il più grosso dei problemi è che non abbiamo ancora smesso, nonostante le continue sollecitazioni esterne ad evitare questo genere di trastullo altrimenti definito "seghe mentali".
D'altra parte il compianto Bertoli cantava "[...]le masturbazioni cerebrali le lascio a chi è maturo al punto giusto, le mie canzoni voglio racontarle a chi sa masturbarsi per il gusto[...]" (cfr. "A muso duro").
Ecco io non sono affatto maturo, ma mi masturbo mentalmente per il gusto e pertanto ho domande da por...vi.
Per esempio: perchè nessuno usa più il punto e virgola? La più seducente delle interpunzioni, un po' civettuola nel lasciarti lì in sospeso tra la breve pausa di una virgola e lo stentorio, definitivo punto. Totò lo ha utilizzato per ricordare che "noi meridionali non siamo tirati!", Benigni e Troisi per evitare che Savonarola si indignasse "No, punto no, che sembriamo presuntuosi."
A me piacerebbe rivederlo, il punto e virgola, magari in qualche articolo di giornale, anche su un qualunqe necrologio:
"E' SCOMPARSO MARIO ROSSI; SI DISPENSA DALLE VISITE."
Perfetto! Analizzate questa semplice frase:
"E' SCOMPARSO MARIO ROSSI" dato di fatto incotrovertibile, a meno di aver scambiato un eccesso di Viagra per rigor mortis. Dato di fatto che però prelude a qualcosa. La famiglia non si limita a comunicare la dipartita del caro congiunto, vuole dare un altro messaggio: "SI DISPENSA DALLE VISITE", in altre parole "non rompeteci i coglioni con le vostre ipocrite facce contrite, lasciateci piangere in pace".
Quindi il messaggio è: Mario non c'è più.
L'invito è: Fatevene una ragione.
Tra la scomparsa di Mario e il messaggio della famiglia l'unica interpunzione possibile è proprio il punto e virgola.
Pensateci!
"E' SCOMPARSO MARIO ROSSI.(punto)" Troppa pausa, lascia il tempo al lettore di ricordare Mario, i bei tempi andati, le ubriacature insieme, quella volta che... Il successivo "SI DISPENSA" perde valore, diventa marginale, un'appendice non fondamentale del messaggio, che nella sua interezza ha un solo protagonista: Mario. La famiglia e i suoi desideri contano molto meno.
Di contro un:
"E' SCOMPARSO MARIO ROSSI,(virgola) SI DISPENSA DALLE VISITE" è quasi offensivo per lo stesso Mario e indignerebbe gli amici e gli altri congiunti.
Perchè qui l'effetto è opposto! Una frase scritta così sembra dire: E' morto Mario, ma la cosa tutto sommato ci frega il giusto; l'importante è che non ci rompiate i coglioni.
Se fossi Mario a questo punto chiederei una dispensa divina per tre/quattro minuti, giusto il tempo di mandare a cagare il parentato.
Quindi?
"E' SCOMPARSO MARIO ROSSI (Pace all'anima sua); SI DISPENSA DALLE VISITE (e un po' di pace anche alla nostra, cazzo!).
Ecco cosa fa un banale segno di interpunzione! Cambia il senso dello cose.
Se Berlusconi avesse dichiarato:
"Io sono unto; dal Signore non mi aspetto che si metta in dubbio questo."
Tutti avremmo dato per scontato che il povero Silviuccio, nel tentativo di sembrare ancora atletico e giovanile, avesse tentato di ungere con olio il flaccidume dei suoi muscoli. E che ci tenesse a che questa incontrovertibile verità non fosse in alcun modo discutibile, neppure dall'Altissimo.
Dichiarando invece:
"Io sono unto dal Signore. Non mi aspetto che si metta in dubbio questo."
Beh... inutile spegare cosa ciò implica, no?
Insomma forse dovrei farmene una ragione, dare per scontato che la lingua cambia con la complicità dei nuovi media, che peraltro hanno avuto il merito di riportare le persone alla parola scritta. Il telefono aveva fagocitato le lettere, che nessuno scriveva più: perchè lambiccarmi il cervello alla ricerca di parole giuste per una comunicazione che troverà la sua risposta non meno di una settimana dopo, quando alzando la cornetta e con il mio solito linguaggio approssimativo ottengo un risultato più rapido ed efficace?
E infatti le lettere le scrivevano solo gli innamorati e gli avvocati (spesso per dirimere vicende di ex innamorati prossimi al divorzio). Le prime profumavano di rosa, le seconde puzzavano di merda, ma tant'è.
Poi sono arrivate le e-mail e tutto cambiò.
Tutti siamo stati costretti a riprendere l'abitudine alla scrittura, abitudine sopita da anni di incompatibilità endemica con la penna, che, pertanto, ha sortito effetti talvolta disastrosi.
"In attesa di Suo cortese riscontro" a profusione, tonnellate di "questa mia a significarLe", badilate di "L'occasione mi è gradita per" in un tentativo di forbitismo condito da errori di grammatica da terza elementare e formule di commiato che rasentano il ridicolo.
Il tutto senza considerare gli errori di contesto.
Mail alla fidanzata del tipo:
"Ciao amore, in relazione alla tua richiesta di incontro a cena presso il ristorante Il Golosone alle 20.30 di questa sera, pregiomi comunicarti la mia totale disponibilità per il suddetto incontro, chiedendoti cortesemente una tolleranza sull'orario di 15 miniuti dovuta ad impegni irrimandabili precedentemente schedulati."
O di contro:
"Egregio Dottore, sono spiacente di declinare il Suo invito a cena per stasera, poichè un virus improvviso mi costringe a restare lungamente connesso alla rete fognaria."
E come se non bastasse questo ha generato nuove formule colloquiali agghiaccianti: "Ho scannato il documento! Te lo invio?"
Oh santo cielo, no grazie, mi fa impressione il sangue!
Mi piego rispetto all'incedere inesorabile del tempo e ai mutamenti che esso impone, ma il punto e virgola... Che vi costa ridarmelo?
Tutto sommato non ha mai fatto male a nessuno, se non, forse, ai deliri di onnipotenza di Berlusconi.
Su fratelli rukki, fate una cortesia al vostro Bico, recuperatelo, utilizzatelo, amatelo! Mettetelo in circolo anche a sproposito, tanto poi imparerete a dosarlo come avete imparato a dosare il sale sulle trofie al pesto. E' questione di abitudine! Datevi una possibilità in più quando scrivete, un nuovo ghirigoro estetico che abbellisce le vostre composizioni e vi fa apparire meno approssimativi.
Distinguiamoci dal proletariato linguistico; riappropriamoci dei nostri diritti di punteggiatura!
Tanto siamo rukki, chi volete che se ne freghi?



Buonanotte rukkacci, anche a quelli che dopo questa "sega mentale" mi manderanno a "connettermi alla rete fognaria".

B.

domenica 14 giugno 2009

L'OROSCOPO DEL SANGUE di Bloody Mary

Salve a tutti e benvenuti per questa edizione "speciale" del nostro Oroscopo del sangue. Oggi, 14 giugno è il compleanno di Francesco Guccini, uomo particolarmente "sanguigno" nella sua poetica e nelle sue canzoni. L'oroscopo di questa settimana è tutto dedicato a lui, d'altronde anche le piastrine lo amano... seguite i consigli, sono ispirati alle sue strofe e, parola mia... vale davvero la pena di seguirli.

GRUPPO 0 - I MELODICI
Non state più a cercare parole che non trovate per dire cose vecchie con un vestito nuovo, tanto, è difficile spiegare, è difficile capire, per chi non ha capito già. Cercate nelle tante stelle di queste sere la vostra luna fortuna, e ricordate che c'è ancora la notte, in fondo alla notte.
La canzone della vostra settimana:



GRUPPO A - GLI ARMONICI
Sì... gente viene qui e vi dice di sapere già ogni legge delle cose, vantando orgoglio cieco di verità fatte di formule vuote. C'è bisogno di riflessione e di sogno, picchiettare un indù in latta di una scatola di tè pensando al ticchettare del suo buon umore e di quei giorni spesi a parlare di niente. E di come vorremmo avere i suoi occhi...
Canzone della settimana:



GRUPPO B - I RITMICI
Avete letto millanta storie di cavalieri erranti, il sangue si fa fuoco, gli eroi son tutti giovani e belli e venite pure avanti voi con il naso corto! Sono giorni di rabbia in cui vi sentiti lanciati a bomba contro l'ingiustizia. Vi sentite sempre a un passo dai campioni e avete ben chiaro che la ragione è bene darla ai coglioni, fottuti e bari, ma avete la forza che vi serve quando dite: "si comincia!"
Per questa settimana la vostra canzone:



GRUPPO AB - I COMPLESSI
Settimana intimista, i vostri occhi vedono cose mai viste. Vi ricordate di quei giorni in cui usciste dopo le canzoni, seguendo con lo sguardo la parietaria attaccata ai muri. Un ricordo... di quando uscendo vi incontrò lungo le scale, un ricordo forte come lo schiocco del sole in un campo di grano.
Per questa settimana la vostra canzone...



Per questa settimana è tutto. Abbiamo omaggiato il grande Maestro Guccini, ben sapendo che la materia di studio sarebbe infinita. Vi lasciamo con una canzone adatta a tutti quanti, da ascoltare ogni giorno, che sia alla fine o all'inizio... non importa.
BloodyMary.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI by Mike Goodmorning

IL FILM

Vincere! - Marco Bellocchio

Il Duce prima del Duce in questo bellissimo film del solito Bellocchio, che da quando si è emancipato (filmicamente e personalmente) dall'ingombrante figura di Massimo Fagioli, sta inanellando una serie di capolavori (La Balia, L'Ora di Religione, Buongiorno Notte, Il Regista di Matrimoni).
In questo caso la storia di Mussolini è vista con gli occhi della "moglie segreta", Ida Dalser, che aiutò il futuro Duce, già sposato con Rachele e padre di due figli, a scalare le posizioni politiche e istituzionali fino al dominio del paese.
La storia della Dalser, interpretata da una splendida Giovanna Mezzogiorno, è a dir poco devastante: innamorata di Mussolini fin dai tempi dell'"Avanti!", venderà tutto per consentire al suo uomo, allontanato dal giornale per le sue idee politiche ormai alla deriva, di fondare un nuovo quotidiano. Nel frattempo avrà da lui un bambino, che il duce prima riconosce e poi rinnega.
Povera e con un figlio da accudire dovrà affrontare da sola il regime, che dopo l'ascesa di Mussolini e la marcia su Roma, farà di tutto per tacitarla ed evitare lo scandalo di quella relazione extraconiugale, del successivo matrimonio segreto, ovviamente bigamo, e del figlio illegittimo.
"Non avevo mai sentito parlare di questa storia" dice Bellocchio. "L'ho scoperta vedendo un documentario in televisione, il Segreto di Mussolini, firmato da Fabrizio Laruenti e Gianfranco Norelli. Questa Ida Dalser, che da Mussolini ebbe un figlio prima riconosciuto e poi rinnegato, mi sembrò una donna straordinaria. Una donna che gridò la sua verità sino alla fine, nonostante il regime cercasse di distruggerne ogni traccia. La moglie e il figlio segreto di Mussolini erano uno scandalo da nascondere. Al punto da cancellare le loro esistenze, non solo fisicamente: entrambi furono rinchiusi in manicomio, dove morirono".
Un film che solo tangenzialmente parla del Duce Mussolini, ma che in realtà è il ritratto di una donna forte, che urla la sua verità, ma che nonostante tutto rimane innamorata del suo carnefice.
Una storia dura per un film da vedere, metabolizzare, capire fino in fondo.
"Sono rimasto coinvolto e sconvolto da questa tragedia" confessa Bellocchio "e non ho minimamente pensato a un attacco all'attuale regime" - "regime democratico", si corregge poi. Una "similitudine col presente però esiste" aggiunge: "Mussolini fu il primo capo di stato a usare la propria immagine in termini innovativi, per i quali vi rimando a Il corpo del duce di Sergio Luzzatto, radicalmente differenti ai politici grigi in cilindro e cravatta dell'epoca giolittiana". Ma il regista ribadisce di "non aver pensato a Berlusconi, quello semmai toccherà al pubblico, piuttosto sono rimasto traumatizzato da questa atipica tragedia italiana, protagonista una donna diversa da tutti gli eroi antifascisti: Ida Dalser, un'eroina antipatica e rompiscatole, che vuole affermare la sua verità a ogni costo. Questo me l'ha fatta amare, e credo la farà amare anche agli spettatori, perchè è l'opposto dell'odierna mediocrità televisiva".
Un esempio di questa mediocrità ce lo dona la nipote del Duce, Alessandra Mussolini ,che a "Porta a Porta" si scaglia contro Giovanna Mezzogiorno che spiega le ragioni ed i temi toccati dal film. Un altro buon motivo per andarlo a vedere.





IL LIBRO

NEREO ROCCO - Gigi Garanzini (Mondadori, 2009)

Dopo "La leggenda del Paròn", Garanzini rimette la penna sul foglio per scrivere ancora di quel fuoriclasse di umanità che fu Nereo Rocco, detto il Paròn, allenatore di calcio degli anni '60 e '70, filosofo involontario, tecnico insuperabile, accanito giocatore di tressette, battutista fulminante. E' rimasta negli annali la sua risposta ad un giornalista che prima della partita tra la Juventus plurititolata e la Triestina neopromossa di Rocco, augurò al Paròn "Vinca il migliore!", e il mister: "Ciò, speremo de no!"
Un libro ovviamente ricco di aneddoti raccontati direttamente dai suoi "ragazzi" (Bearzot, Maldini, Trapattoni, Bigon, Rosato, Rivera e molti altri), ma anche un tributo affettuoso, commosso, ad un uomo del calcio che non c'è più, catenacciaro convinto pur giocando con cinque punte (oggi non lo farebbe nemmeno Zeman!), ma soprattutto all'uomo Nereo Rocco, uno che oggi definiremmo "un signore".
Burbero benefico, duro e paterno, divertente e amaro, il grande Nereo Rocco è tutto in questo episodio:
All'inizio della stagione '68 il Milan andava male e il presidente Carraro aveva lasciato intuire che a fine campionato avrebbe voluto cambiare allenatore.
Così Rocco incontrò in un Autogrill il presidente del Torino e si mise d'accordo per l'anno successivo con un ingaggio lievemente inferiore a quello al momento percepito al Milan.
Il campionato si concluse con il Milan di Rocco trionfatore in campionato, coppa campioni e coppa intercontinentale.
Naturalmente dopo i festeggiamenti il Paròn fu convocato da Carraro per il rinnovo del contratto ad una cifra tripla rispetto all'ingaggio dell'anno passato.
Rocco rifiutò dicendo che aveva già un accordo con il Torino.
Carraro stupito gli chiese: "Ha già firmato il contratto?"
E Rocco rispose: "Peggio. Ho dato la mia parola."
Questa volta non voglio proporvi l'incipit, ma il finale: la lettera immaginaria che Garanzini scrive al Paròn a chiusura del suo bellissimo libro. La riportiamo integralmente perchè in questo testo è racchiuso lo spirito con cui è stato scritto.

Caro paròn,
come vede ci ho preso gusto.
Lei non ha idea di quanti mi hanno ringraziato in questi dieci anni per averli guidati alla sua riscoperta. E di quanti altri, in tempi più recenti, mi hanno scritto, telefonato, rintracciato in vario modo per chiedermi come fare a procurarsi una copia, anche usata, di quel libro ormai introvabile. Sinché un giorno a chiamarmi è stato uno che si era talmente innamorato di lei, attraverso quelle pagie, da propormi di ripubblicarle. Sa perchè non potevo dirgli di no? Perchè in quel gigantesco stabilimento Mondadori di Verona, dove regna e opera, Marco Mattioli è a sua volta ribattezzato il Paròn.
Rieccoci qua dunque, con "monàde" vecchie e nuove. Oggi come allora il problema non è stato sollecitare la memoria dei suoi ragazzi. Semmai frenarla, arginarla in qualche modo. A mano a mano che si procede tra i ricordi, le imprese, le battute, senza fretta, senza più ancoraggi spazio-temporali, il pianeta Rocco è un rifugio della memoria in cui respirare aria fresca, pulita, balsamica. In cui acciambellarsi e fare il nido. Beato lei che ignora l'esistenza di Zamparini e di Beckham e signora, che non sa di ripartenze nè di tiri da dimenticare. Per la minoranza che indegnamente rappresento, cresciuta pensando che il calcio deve nascere all'oratorio e morire in osteria, per tutte le persone incontrate in questo doppio viaggio, lei, signor Rocco, rappresenta un vero e proprio bene-rifugio.
Poi, certo, è saltato fuori qualche altarino, il linguaggio non è dei più castigati, ma lei quello era, Paròn, che Dio la benedica. Come dice? "Spiòn e traditòr" per il rigore di Blason? Ma son passati sessant'anni ed era talmente bella... avesse visto la smorfia di Blason quando fingeva di ricordare se l'avesse fatto apposta. Adesso non mi tratti come quei cialtroni dei memoriali postumi, guardi che avrei sempre ancora la vera storia di Verona '73, "so anca chi gà portà i soldi, de qua e de là". E giù nomi e cognomi degli attori, dei registi e del produttore. Fosse stata l'ultima porcheria del nostro calcio, la tentazione avrebbe almeno avuto un senso. Sapesse quante altre se ne sono viste![...]
Così impara. Impara anche, è un po' che glielo volevo dire, ad anadrsene così presto lasciandoci per tutto questo tempo in balìa di mezzecalze che ne hanno approfittato, perchè non c'era più lei a sistemarle con le sue battute al vetriolo. Pensi, c'è stato anche un suo collega, sì insomma un allenatore, che non divideva con i giocatori nè la tavola nè il pullman perchè un tecnico con la squadra non si deve mischiare. Lei nel piazzale di Wembley '63 si alzò per scendere, si voltò, li vide stravolti dalla tensione, uno più bianco dell'altro, e disse forte "Fioi, chi ga paura no smonti". E ripiombò a sedere di schianto. A volte serve semplicemente una risata... quante gliene dobbiamo.
Piuttosto, caro il mio allenatore del secolo rossonero, votato dal popolo, che non è male perchè tra Sacchi, Capello e poi Ancelotti ne sono arrivati di trofei, non penserà che sia finita qui, vero? Adesso son trent'anni, ma tra altri tre sono cento dalla sua nascita. Ed è lì che si misura la dimensione definitiva di una leggenda. Intanto quest'anno, per portarci avanti, cominciamo a ricordarla in grande stile, il 20 Maggio e non più il 20 Febbraio. Il giorno della vita, non quello della morte. E se tutto va come deve andare, vedrà che mostra all'antica Pescheria centrale!
Basta. Saluti tutti quelli che un po' alla volta l'hanno raggiunta in spogliatoio. E la smetta una buona volta, almeno lì, di segnare le carte.

Gigi Garanzini



IL DISCO

FIGLIO UNICO "CULT EDITION" - Rino Gaetano (SONY-BMG, 2009)

Un gustoso cofanetto per gli amanti del menestrello calabrese. Per la prima volta tutto il materiale inedito di Rino Gaetano è raccolto in un doppio 2CD+DVD grazie al contributo degli amici e dei parenti del cantautore scomparso agli albori degli anni '80.
In questa raccolta scoprirete le collaborazioni con Anna Oxa, Riccardo Cocciante, i New Perigeo e una serie di inediti, trai quali spiccano "Il leone e la gallina", "Sandro Trasportando" e la versione spagnola di "Nuntereggae più" intitolata "Corta el rollo ya".
Naturalmente troverete anche i classici di Rino, brani che hanno segnato la storia di almeno quattro generazioni come "Sfiorivano le viole", "Ma il cielo è sempre più blu", "Ad esempio a me piace il sud", "Aida" e così via.
Ottimo anche il materiale in DVD con filmati inediti tratti dal "Cantagiro", da "Sanremo" e da altre manifestazioni musicali in voga all'epoca.
Un disco imperdibile per chi ama Rino, ma anche per chi non lo conosce: l'occasione giusta per scoprire uno dei più grandi geni della musica contemporanea.



Buona vita fratelli rukki.

M.G.M.

martedì 9 giugno 2009

La rassegna stampa

Buontempo, qualunque esso sia... le elezioni sono passate (oddio, quasi, ci sono ancora i ballottaggi in ballottaggio) e, come facilmente prevedibile, naturalmente hanno vinto tutti.

Da destra a sinistra, passando per il centro, il sopra, il sotto, frutta, dolce e caffè, sono tutti vincitori, tutti esultanti, tutti ringrazianti gli elettori.

Esulta il Pdl e tutti i berluscones in coro, nonostante siano ben lontani da quel 40-42% che il gran capo aveva annunciato.
Esulta il Pd perchè, pur avendo perso diversi punti non è scomparso sotto il 25%.
Esulta la sinistra perché "se eravamo insieme arrivavamo al 7%"
Esulta la destra perché qualcuno li ha votati.
Esultano i radicali perché nonostante non li abbia cagati nessuno hanno avuto quasi il 3%.
Esulta Di Pietro perché ha raddoppiato i voti.
Esulta la Lega perché ha sfondato il Po'.
Esulta Casini perché ha un 1% in più.
Esultano gli astensionisti perché il partito dell'astensione ha più voti del primo partito.
Esultano tutti... bontà loro.
Perché tutti hanno vinto, o, in alternativa, chi ha perso sono gli altri.

Franceschini dice che ha perso Berlusconi.
La Russa dice che ha perso Franceschini.
La Lega dice che hanno perso tutti tranne loro.
Di Pietro dice più o meno le stesse cose della Lega.
La sinistra non sa che dire e si informa su chi abbia perso la finale di Champions League.
La destra dice di aver vinto la finale di Champions League e che quindi l'ha persa la sinistra.
Casini dice che ha perso il bipartitismo.
E così via...

Ora... un minimo di ragionamento. Se i numeri sono numeri, alla fine vince chi ne ha di più, ergo, dovrebbe aver vinto il Pdl, anche se non ne ha quanti ne vorrebbe. Vero è che i trionfatori di questo turno elettorale sono (o sembrano) Lega e IDV, ma... sempre dando un'occhiata ai numeri, mi pare che la somma dei loro voti è comunque sempre molto inferiore a quella del PD e la metà del PDL.
Ma in politica, è vero, le cose sono molto più complesse e allora... ma sì, tutti vincitori e tutti esultanti, come tifosi allo stadio.
Alla fine, gli unici che hanno perso sono i tifosi del Milan, che hanno perduto Kaka. Quelli son problemi, sì. Già, lo stadio, i tifosi... oh, ma nel frattempo l'Italia di Lippi è in Sudafrica per la Confederation Cup, che manca solo un anno al mondiale e lì sì che è importante vincere, mica queste fregnacce!

Esultiamo tutti... e viva l'Italia.



Pok.

lunedì 8 giugno 2009

L'OROSCOPO DEL SANGUE di Bloody Mary

Bentornati... e scusate il ritardo, come diceva qualcuno. Andiamo subito a vedere cosa ci riservano le vene in questa settimana.

GRUPPO 0 - I MELODICI

Settimana altalenante, si alternano momenti di nostalgia (Ti ricordi quei giorni? - F.Guccini) ad altri di estrema euforia (Balliamo sul mondo - Ligabue). L'alternarsi di bello e cattivo tempo non facilita la fluidità del sangue. Probabili novità sul lavoro che faranno riflettere (Soul food to go - Manhattan Transfer)
Canzone della settimana:



GRUPPO A - GLI ARMONICI

Il sangue è caldo e scorre alla perfezione verso una settimana densa di soddisfazioni (I will survive - Gloria Gaynor). Voglia di vivere la notte in ogni suo aspetto (Moonlight Shadow - Mike Oldfield). Qualcuno vi chiederà consigli, occhio però a dare quello giusto (Have a little faith in me - J.Hiatt).
Per questa settimana la canzone è:



GRUPPO B - I RITMICI

Ahi, ahi, ahi, proprio non ci siamo. Una settimana apatica in cui ce l'avrete con tutto e con tutti (One of us - J.Osborne). Cercate di placare l'incedere del sangue rilassando il corpo e la mente pensando al tempo che verrà (Domani è un altro giorno - O.Vanoni).
Una canzone per questa settimana:



GRUPPO AB - I COMPLESSI

Se il sangue potesse parlare, il vostro addirittura griderebbe! (Paradise city - Gun's and Roses). Voglia di correre, saltare, giocare, innamorarsi (Voglio vederti danzare - F.Battiato) e poca voglia di pensare a quello che vi gira intorno. Bene così, lasciate scorrere questi globuli rossi al ritmo desiderato (Superstition - S.Wonder).
La canzone per la vostra settimana:



E con questo... buone piastrine a tutti.
Bloody Mary

sabato 6 giugno 2009

FUOCHI NELLA NOTTE puntata sei della nuova era

E c'era una volta un bar.
Chi non ha nei propri ricordi un bar? Il "non luogo" per eccellenza, il più celebrato, il più evocativo.
Benni ha scritto il leggendario "Bar Sport", Guccini le sue "Comiche da bar", Ligabue cantava del "Bar Mario", Pupi Avati ha messo in pellicola "Gli amici del bar Margherita" e potrei citare all'infinito.
Ognuno di noi potrebbe raccontare del "proprio" bar.
Il mio era sordido, squattrinato, circondato da ben più blasonati ritrovi, tana di scarafaggi e chissà quali altre bestie, gestito da un uomo buono, un po' filosofo e un po' cialtrone, capace di citare Sartre mentre ti serviva un caffé che era poesia.
Poi c'erano loro: gli avventori. E io: l'unico frequentatore abituale che restava lì ben oltre il tempo di un caffé veloce. Ad osservare.
L'unico sì, perchè il bar non era accogliente, non c'erano tavolini per sedersi, non c'era nulla che ti trattenesse oltre il necessario. Tranne loro, gli avventori.
Li passavo in rassegna con discrezione, appoggiato alla trave del retrobottega, dove mi ero creato un "osservatorio privilegiato" (erano anni che volevo usare questa locuzione!),da dove guardare non visto. Raramente uscivo allo scoperto e solo per approvvigionarmi di droga nera e luisone del '64.
Un voyeur in piena regola, ma un voyeur elementare. Curioso di tutto, ma interessato a niente. Cinico nel trafiggere, magnanimo nel sorvolare.
Li vedevo passare tutti, ad orari regolari, con la puntualità delle pause lavoro che ho imparato a conoscere anni dopo.
C'era il tecnico onniscente, lo sportivo incallito ed enciclopedico che conosceva a memoria ogni formazione della Reggina dal dopoguerra ad oggi. Guai ad intavolare con lui un discorso sul calcio: tu ti stancavi, lui no. E soccombevi.
C'era il fesso, quello che tutti sfottono, quello che diventa automaticamente lo zimbello di ogni passante, quello che poi, laureatosi in ingegneria aerospaziale, si è goduto il codazzo di ex persecutori da bar che in fila indiana andavano a elemosinare un lavoro nell'azienda di cui è dirigente.
C'era l'allegrone, quello con la barzelletta fresca fresca, che ti tocca ovunque mentre parla con voce di un decibel più alta di qualunque altra cosa attorno, che ride sempre, che scherza sempre. Quello che scopri avere un figlio malato terminale, lasciato dalla moglie pochi anni prima, solo come un cane ad affrontare una vita bastarda.
E c'era Genio, diminuitivo di Eugenio, che fregava lo stato con una finta pensione di invalidità e pertanto "si appendeva i laureati ai coglioni".
C'era il Professore, uomo anziano, distinto, dall'eloquio forbito e i toni pacati. Dispensatore di massime illuinanti e consigli sulla buona creanza. Ho scoperto anni dopo, alla sua morte, che il Professore era stato un semplice ciabattino, arrivato a stento alla quinta elementare che viveva in un metro cubo di casa popolare tirando avanti grazie alla pensione sociale. Ma nonostante ciò, per tutti, me compreso, è sempre rimasto Il Professore, con la "P" maiuscola, per rispetto e perchè la sua laurea di strada non sarebbe mai finita appesa ai coglioni di Genio.
E poi c'era lei.
Lei che entrava avvolta dalla luce.
"Una bellezza antica" dicevano, ignorando la differenza tra "antica" e "senza tempo".
Sorrideva sempre, anche agli apprezzamenti volgari, ai tentativi più banali di corteggiamento. Sorrideva mentre beveva il caffé attorniata da avventori pronti a lasciare la propria moneta sul bancone, tronfi nel declamare a voce più alta possibile "Per la signorina offro io!". Una gara sul tempo che vincevano a turno, in cambio di un sorriso.
Ed io?
Io mi schiacciavo ancora di più sulla mia trave, con le guance che avvampavano e il cuore che correva. E la osservavo, mentre si muoveva a rallentatore con quell'eleganza mai forzata, con quella bellezza mai ostentata, con quel sorriso capace d'amore, capace di morte.
Quanto avrei voluto uscire dalla mia tana e dirle "...senti, senti, io ti dovrei parlare e poi, prendendo la sua mano sopra il banco, non so come cominciare... non la vedi non la tocchi oggi la malinconia? Non lasciamo che trabocchi vieni andiamo, andiamo via!"
Ma non avevo una strada bianca che mi chiamava e quello non era un Autogrill.
Allora il tempo era un'opportunità e non, come adesso una sfida.
Pensavi di averne tanto e di poter rimandare il momento ancora e poi ancora e ancora, perchè fosse quello perfetto, l'unico giusto, l'unico possibile.
Il ragazzo chiese al vecchio:
"Com'è che non ti sei mai sposato?"
"E' la solita storia. Vorresti chiederle di sposarti, ma pensi che ancora non sia il momento. Poi succede che lei sposa un altro e tu non fai che rimpiangerla. Che succede poi? Succede che invecchi."
Quel momento naturalmente non arrivò mai.
Oggi quel bar non c'è più, al suo posto un piccolo negozio di frutta e verdura. Il barista/filosofo ha trovato lavoro in una fabbrica di mattoni, e forse è più felice così.
Genio è stato scoperto e denunciato.
Il figlio dell'allegrone è morto in una clinica di Parigi, portandosi via la sua anima e gli ultimi , miseri risparmi del padre.
Lo sportivo enciclopedico conduce un seguitissimo programma radiofonico sulle vicende della Reggina Calcio.
Francesco, il giullare di Dio, è diventato Bico l'eretico. Il suo cuore batte di meno e le sue guance non avvampano più. Ha smesso di bere caffé e di guardare il mondo da una trave.
Lei sorride come allora, anche se non è più lei. Anche se la sua strada non incrocia più quel bar. La sua bellezza "antica" è andata oltre il tempo e in altri luoghi qualcuno ancora si batterà per urlare "Alla signorina offro io!".
Adesso che sono uscito dalla tana voglio urlarlo anch'io.
Ti offro una canzone.
L'unica possibile.



Buonanotte ragazza del Bar Mimmo.

Buonanotte rukkacci maledetti.

venerdì 5 giugno 2009

I consigli per gli acquisti di Mike Goodmorning

Salve a tutti, oggi accorpiamo i nostri soliti consigli per gli acquisti che riguardano un film, un libro e un cd e mettiamo tutto in un unico lavoro che è tutte queste cose insieme:

TETES DE BOIS: AVANTI POP - I diari del camioncino -



Avanti Pop è un viaggio, che i Tetes de Bois compiono a bordo del loro camioncino nell'Italia del lavoro, da nord a sud e da sud a nord, nelle campagne, nelle industrie, fra la gente, raccogliendo storie di ieri e di oggi, le vicende legate al lavoro e ai lavoratori.
Al cd, che è stato Targa Tenco nel 2007, ha fatto seguito questo lavoro più ampio, un libro corredato da un dvd: "i diari del camioncino" testimonianza del viaggio compiuto dagli autori, viaggio durante il quale si sono succeduti sul palco del camioncino, numerosi ospiti, fra i quali: Francesco Di Giacomo, Paola Turci, Sergio Staino, Rocco Papaleo, Ascanio Celestini, Petra Magoni, Moni Ovadia, Teresa De Sio, Paolo Rossi, Daniele Silvestri, Giuseppe Cederna, Gianni Mura e molti altri.
Indubbiamente da non perdere!



Buon ascolto\visione\lettura da ... EmmeGi

sabato 30 maggio 2009

La rassegna stampa

Buongiorno e buonasera, rassegna stampa in tempo di elezioni... uhmmm... dovrebbe essere un'occasione ghiotta per leggere programmi, discorsi, idee, campagne politiche, voglia di cambiamenti, facce nuove, proclami... liti!
Liti fra fazioni opposte, no? Schieramenti diversi, idee diverse, quindi, giusto così...
Per esempio, Di Pietro che litiga con Franceschini... giusto no?

...

No eh? Fanno parte dello stesso schieramento? O lo facevano fino a poco fa?

Ehm... vediamo un po' se c'è altro.
"Bossi scatenato contro i centristi! Casini pirla, merita solo legnate!"
Ah già, ma loro sono già divisi da molto tempo, non hanno praticamente mica mai governato insieme.

All'estrema sinistra che succede? Toh... Comunisti italiani e Rifondazione si sono unite. 'Azz...
In compenso c'è un'altra lista che si chiama "Sinistra e libertà".
Ok, niente di nuovo.

In Sicilia guerra fra PDL e Lombardo (o chi l'aveva eletto questo?)
A Sciacca invece: "Si candida a Sindaco, il suo partito lo licenzia!"
Musica, va'...



Ehm...la canzone è venuta fuori per caso...
Non ci crede nessuno eh?
Vabbè, lasciamo perdere gli schieramenti e le liti, ne verrà fuori sicuramente qualcosa di buono, poi abbiamo così tante facce nuove da mandare a rappresentarci in Europa... facce nuove, sì...
Per esempio vedo questo Pietro Ingrao che invita a votare comunista.
Caspita... Ingrao che invita a votare comunista, questa poi non me la sarei mai aspettata, lui che era nel Partito Comunista ai tempi di Robespierre, figurati un po'.
Comunque hanno corretto il tiro puntando su forze fresche visto che recentemente l'appello è stato accolto da Margherita Hack.

Mi capita qualche giorno fa di dare un'occhiata in tv, a un dibattito politico, protagonisti due giovanotti di primo pelo: Teodoro Buontempo e Marco Pannella.

Ora...potrei continuare, ma a che pro? Aspettiamo che venga il dopo elezioni e che tutti, come da prassi, abbiano vinto, aspettiamoci il sorrisone di Berlusconi che annuncerà di avere il 102% dei consensi e che finalmente potrà liberarsi dai "grumi eversivi" e inauguri il prossimo anno giudiziario con le "magistratine". Sicuramente qualcuno si farebbe condannare anche volentieri.
Aspettiamoci che da sinistra ci dicano che sono in ripresa e che quello 0,003% di voti in più rappresentano la voglia di cambiare del Paese.

Aufff... che faticaccia 'ste rassegne stampa, facciamo che la chiudiamo qui, lasciando parola a chi le cose le "vedeva" in anticipo.



A' la prochaine...
Pok.

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domenica 24 maggio 2009

FUOCHI NELLA NOTTE puntata cinque della nuova era

Me lo hanno spiegato tempo fa. Gente più colta, più seria, più intelligente di me mi ha spiegato tutto. E lo ha fatto con un esempio, come si fa con i bambini o i duri di comprendonio. E io sono entrambi.
Che cos'è la politica?
Vedi, mi hanno detto, la politica è l'arte della mediazione. Se quella fabbrica costruisce un tavolo che inquina il pianeta e tu sei un ambientalista, devi batterti affinchè quella fabbrica costruisca mezzo tavolo, in modo che inquini il 50% in meno. Se ti batti per la chiusura della fabbrica sei solo un idealista, un utopista, un inutile sognatore.
Quel giorno io una cosa l'ho capita: non sarò mai un politico.
Perchè a costo di qualunque cosa io sempre, sempre, sempre mi batterei perchè quel cazzo di tavolo non venisse mai costruito. Perchè se tu inquini il mio pianeta per il tuo stracazzo di tornaconto personale, io mi ribello. Punto.
Io mi ribello perchè non credo nelle gocce in mezzzo all'oecano. Perchè non credo che i piccoli passi portino a un grande cammino. Perchè non credo che il dialogo, anzi, la "dialettica" sia un'arma efficace contro le lobby, gli interessi privati dei gruppi di pressione, l'arroganza del potere.
Io credo che tu stia facendo qualcosa di sbagliato ed io ho il dovere di impedirtelo. A qualunque costo.
Ed ecco che, improvvisamente, da utopista, idealista e inutile sognatore... mi sono trasformato in terrorista.
Ecco che la mia mancanza di moderazione nel difendere le cause di chi non ha potere mi ha trasformato in un anarcoide ribelle.
Avete visto quant'è facile affibbiare un'etichetta?
Avete visto qual è il trucco per renderci innocui?
Basta trasformare le parole.
Ed in questo noi italiani siamo tra i più dotati al mondo. Ben rappresentati da un presidente del consiglio che è la caricatura di ognuno di noi.
E chi a lui si oppone?
Trasforma le parole.
Berlusconi è un populista.
Berlusconi è un affabulatore.
Berlusconi è un tycoon prestato alla politica per tutelare gli interessi di casta.
Tutto vero, ma tutto così tragicamente "politicamente corretto". Così stancamente, barbaramente banale.
Berlusconi è un enorme figlio di puttana che ogni giorno ci mette a novanta gradi e trastulla in mezzo alle nostre chiappe il suo miliardario uccello.
Berlusconi è un ladro. Un banale ladruncolo che borseggia ognuno di noi impunemente.
Berlusconi è un mafioso, il peggiore dei mafiosi, che utilizza qualunque mezzo (ivi inclusa la circonvenzione di incapaci - cfr Villa di Arcore) per ottenere il suo unico scopo: maggiore profitto.
Questo andrebbe detto, senza trasformare le parole che, fatalmente, finiscono per trasformare anche le cose, i fatti, la storia.
Ma io non ce l'ho con Berlusconi. Perchè dovrei? Che io sappia non costruisce nemmeno tavoli. Casomai mi dovrei incazzare con il signor Ikea, ma questa è un'altra storia.
Io ce l'ho con la democrazia!
Avete capito bene fratelli rukki: odio la democrazia!
"Il popolo è un bambino" dice Ascanio Celestini. E questo bambino ha bisogno di giocattoli e caramelle, anche da sconosciuti. E' così che nascono Mussolini, Hitler, Napoleone, Franco, Tito, Ceaucescu, Bush, Berlusconi... una manciata di caramelle, panem et circenses. E il gioco è fatto!
Ed è drammatico, terribile, che questo bambino abbia diritto di voto! Perchè fregare un bambino è facile come... rubare le caramelle ad un bambino!
La democrazia presuppone l'onestà, il rigore morale di chi è chiamato a governare, la verità!
Pensateci un attimo fratelli rukki: con questi presupposti chi è più utopista, idealista e inutile sognatore? Io, anarcoide terrorista, o chi propugna la democrazia urbi et orbi?
Ho deciso. Oggi non lavoro, oggi non mi vesto. Resto nudo e...



Voglio dirvi una cosa fratelli rukki, una cosa che mi riguarda. Sapete perchè esiste Radio Rukki Power? Sapete qual è il vero motivo per cui la notte c'è uno stronzo che delira sputando parole nell'etere?
Perchè dovete guadagnarvi i vostri diritti. E dovete farlo attraverso la conoscenza.
Perchè voi siate eterni rukki, perchè coltiviate il dubbio, perchè abbiate coscienza di ciò che non siete prima ancora che cercare di capire quello che siete.
Il popolo è coltivato come rapa, è allevato come coniglio attraverso letteratura, cinema, musica apparentemente innocua, ma in realtà devastante come un'enorme metastasi dell'anima.
Il popolo non legge Paul Auster, legge Faletti.
Il popolo non ascolta i Can, ascolta Eros Ramazzotti.
Il popolo non guarda i film di Bellocchio, guarda Neri Parenti.
Ecco il mangime delle mandrie. Un mangime che porterà la mucca ad impazzire, ma fino ad allora, la terrà buona buona, con la sua coscienza in salamoia, ad aspettare che qualcuno decida per lei. Facendole credere che le sue scelte siano il prodotto della "democrazia" e non della manipolazione mentale, o, nella migliore delle ipotesi dell'anestesia totale alla quale viene quotidianamente sottoposta mediante un mangime adulterato ma tanto gustoso... come le caramelle.
Radio Rukki nasce per proporre mangimi alternativi, forse più duri da digerire, ma senza additivi che assopiscono la coscienza.
Radio Rukki non vuole eliminare il dolore, ma l'anestesia, in modo che quel dolore finalmente si senta in tutta la sua potenza, prima che sia troppo tardi.
E lo fa con l'unico mezzo che possiede: la musica, l'arte, la fantasia.
Radio Rukki non impedirà alle mucche di impazzire, ma proverà a radunarle una volta impazzite, affinchè prendano una strada diversa da quella verso il macello: la strada dell'urna con diritto di voto.
Sono un megalomane? Ho pisciato fuori dal vaso? Mi atteggio a duce?
Forse.
Ma ho imparato una cosa: non sarò mai un politico.
Per cui... fidatevi di me.



"If"... la canzone dei "se".
Tratta da uno degli album più belli dei Pink Floyd: Atom Earth Mother, quello che ha in copertina...
una mucca.

Buonanotte rukkacci.

Io sono Bico. E comando l'arcobaleno.

L'OROSCOPO DEL SANGUE di Bloody Mary - Settimana dal 24\05 al 31\05

GRUPPO 0 - I MELODICI

I globuli rossi filano perfettamente e continua il vostro momento positivo, allietato anche dalle giornate di sole che invitano ai tuffi nel mare (Surfing USA - The Beach Boys). Nottate "calienti" di musica e drinks (All'una e trentacinque circa - Vinicio Capossela). Lieve calo fisico a partire da venerdì, si consiglia relax. (Bluemoon - Roberto Vecchioni).
La canzone della settimana:



GRUPPO A - ARMONICI

Settimana piacevole, il sangue scorre con fluidità e favorisce incontri (Let's spend the night together - The Rolling Stones). La serata di mercoledì potrebbe offrire una gradita sorpresa, sia in campo lavorativo che affettivo (Music from Big Wednesday - Basil Poledouris).
La vostra canzone per la settimana:



GRUPPO B - RITMICI

Avete bisogno di mare, non c'è dubbio. Allora, via... senza pensarci due volte, a riscaldare il sangue sotto il sole (Stessa spiaggia stesso mare - Piero Focaccia). Ma non tutte le ciambelle riescono col buco e potreste trovarvi di fronte una persona che non volevate rivedere (Un pugno di sabbia - Nomadi). Ritroverete la piena forma grazie a un corroborante bicchiere di vino bianco fresco (Spill the wine - Eric Burdon).
La canzone per questa settimana:




GRUPPO AB - COMPLESSI -

Si parte decisamente male (I don't like monday - The Boomtown Rats) poca voglia di lavorare e di uscire. Bisogna far scorrere il sangue e riprendersi dall'apatia (Glory days - Bruce Springsteen). Tenete duro che da giovedì le cose andranno meglio (Everybody needs somebody - The Bluesbrothes).
La canzone per questa settimana:




E anche per questa settimana è tutto... Bloody Mary vi saluta e, come sempre... buon sangue, cari rukki.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI by Mike Goodmorning

IL FILM

PAZ! - Renato De Maria (2001)

Paz è Andrea Pazienza, geniale fumettista scomparso nel 1988 a soli 32 anni. La sua opera ha lasciato il segno in quella che veniva definita "controcultura" e la sua Bologna universitaria degli anni '70, sempre in bilico tra impegno sociale e amori adolescenziali, tra tardive arie di rivoluzione ed edonismo sfrenato, è diventata un'icona generazionale. "Bologna capace d'amore, capace di morte" per dirla con Guccini, è lo scenario in cui si muovono personaggi estremi, borderline, ma in qualche modo archetipici.
PAZ! infatti non è un film agiografico sulla vita di Andrea Pazienza, ma un omaggio alla sua opera ed ai suoi personaggi: Pentothal (nel film un giovane Claudio Santamaria), il più autobiografico, fumettista spiantato e incline alla depressione, dal nome simile ad uno psicofarmaco; Zanardi liceale pluripetente, avvezzo ad atti di teppismo e dedito al sesso estremo; Fiabeschi, studente universitario sempre in bilico tra gli esami, l'amore e il servizio militare che incombe sulla sua testa come un'atavica minaccia.
Ed un appartamento sgangherato come le loro vite. Un appartamento che condividono pur non essendosi mai incontrati e dove mai si incontreranno.
PAZ! è il racconto di 24 ore della loro vita ed, in qualche modo, il racconto della vita di Andrea Pazienza, al quale sono stati tributati dopo la morte, tantissimi omaggi: il film "Il Piccolo Diavolo" di Benigni è a lui dedicato, così come il brano "Presente" di Piero Pelù. Sue citazioni appaiono in moltissimi film come "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", "Ovosodo" di Virzì dove è ripresa una scena tratta da un suo fumetto, e perfino in "Tre metri sopra il cielo" di Moccia.
E' a lui dedicato anche il libro "La terra promessa, quarant'anni di rock" di Gino Castaldo che è anche il curatore del progetto musicale di PAZ! (vi si concede addirittura un cameo, insieme ad Alex Infascelli - regista di Almost Blue - e Giovanni Lindo Ferretti - CCCP,CSI,PGR.
Un intero album, "Controverso" dei Gang, ha in Paz un importante ispiratore, così come il concerto tributo di Vinicio Capossela nell'ambito della rassegna "Vite im pazienti".
Naturalmente anche il mondo del fumetto ha voluto esprimere il proprio omaggio e nel n. 200 del più popolare fumetto degli ultimi 20 anni, Dylan Dog, appare il figlio di Bloch, trasposizione sclaviana di Zanardi e un personaggio secondario che ha le fattezze dello stesso Andrea Pazienza.
Una curiosità finale: La squadra di Calcio SchwarzRot8000 che milita nella liga alternativa di Zurigo ha nel suo stemma un ritratto di Pazienza come emblema.




IL LIBRO

BEATLES PROIBITI - William Mandel (Ed. Blues Brothers 2009)

Avete sempre creduto che i Beatles fossero quei bravi ragazzi in giacca e cravatta che cantavano Michelle ispirati dall'amore contemplativo?
Avete sempre pensato che le orge, l'abuso di droghe, gli eccessi, fossero prerogativa solo dei Rolling Stones?
Dopo aver letto BEATLES PROIBITI ne avrete abbastanza per ricredervi. Scoprirete un mondo sommerso di cui nessun giornalista e nessuna istituzione ha mai parlato. Perchè? Per lo stesso motivo per cui ai festini a base di sesso ed eroina organizzati da Mick Jagger e Keith Richards, la polizia attendeva l'uscita di Lennon e McCartney prima di fare irruzione ed arrestare tutti i presenti: i Beatles erano la più importante industria d'esportazione britannica e il loro aspetto da "bravi ragazzi" voluto da Brian Epstein, contribuiva non poco a risanare l'economia inglese in crisi.
Ma la realtà non era fatta di innocenti caschetti e canzoncine innocue, bensì di puttane, rapine a scopo di diletto, LSD in quantità industriale, presunti omicidi (come quello di Stuart Sutcliffe, il primo bassista dei Fab Four, morto per un'emorragia cerebrale a seguito di un pestaggio attribuito a John Lennon) ed altre amenità. BEATLES PROIBITI non tace nulla: dai rapporti omosessuali tra Lennon e il manager Epstein, alla verità sulla cacciata di Pete Best; dalle fellatio in pubblico di Yoko Ono, all'avidità malata di Paul McCartney; dagli intrighi di potere al "Satyricon". Il tutto condito dalle competenti analisi musicali, album per album, dell'autore.


"Nei tanti articoli e libri sui Beatles non c'è scritto niente delle orge e della merda che ci capitava durante i tour. Io avrei voluto leggere qualcosa di vero, ma avevamo tutti mogli o fidanzate e non volevamo ferirle... la faccenda dell'LSD, degli allucinogeni è andata avanti per anni: io mi sono fatto non meno di mille trip... I nostri tour erano pieni di droga, sesso, erano come il "Satyricon" di Fellini... Eravamo dei fottuti bastardi, ecco cos'eravamo, eravamo i peggiori bastardi sulla faccia della terra. E i giornalisti tacevano anche per via delle feste, le puttane gratis e il divertimento - tutti volevano restare sul carrozzone del Satyricon... (JOHN LENNON, 1970)


IL DISCO

ULTIME NOTIZIE DI CRONACA - PGR (2009)

E' l'ultimo atto di una storia di sigle. La prima CCCP - Fedeli alla linea, dirompente, punk, a volte folle a volte melodica, è entrata sulla scena alla fine degli anni '70 ed ha contaminato con le sue provocazioni tutti gli anni del riflusso e del becero craxismo. La seconda CSI - Consorzio Suonatori Indipendenti (seguendo l'evoluzione della geo-politica), irrompe negli anni '90 cambiando definitivamente le regole della musica grazie a tre album e un live che sono pura leggenda.
La terza PGR - Per Grazia Ricevuta, la meno convincente fino ad oggi, orfana di Massimo Zamboni e acquiesciente verso i deliri mistici di Giovanni Lindo Ferretti, ma pur sempre capace di produrre un grande disco come "D'Anime d'Animali".
Con ULTIME NOTIZIE DI CRONACA si chiude anche quest'avventura, ma stavolta il canto del cigno, diversamente dai CSI ("Tabula Rasa Elettrificata" l'ultimo lavoro di quella formazione è anche, fatalmente, il meno riuscito) è un vero capolavoro!
Nove "cronache" raccontate dalla voce sermonistica di un ispirato Ferretti, coadiuvato dalle chitarre di Giorgio Canali, qui molto più acustiche e melodiche che nei CSI e dalle trovate sonore di Gianni "Marok" Maroccolo, bassista e genio degli "electronics". Particolarmente interessanti le tracce 3 e 6 ("Cronaca di guerra I" e "Cronaca di guerra II"), nonchè la prima "Cronaca Montana" che ricorda molto le sonorità di "Ko De Mondo". Bellissima anche la traccia di chiusura, l'onirica "Cronaca Divina" che possiamo accostare ai CCCP di "Madre" o ai CSI di "Linea Gotica".
Un disco da avere, ascoltare e riascoltare. Per grazia ricevuta.



Hasta siempre rukkacci!
M.G.