domenica 24 maggio 2009

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI by Mike Goodmorning

IL FILM

PAZ! - Renato De Maria (2001)

Paz è Andrea Pazienza, geniale fumettista scomparso nel 1988 a soli 32 anni. La sua opera ha lasciato il segno in quella che veniva definita "controcultura" e la sua Bologna universitaria degli anni '70, sempre in bilico tra impegno sociale e amori adolescenziali, tra tardive arie di rivoluzione ed edonismo sfrenato, è diventata un'icona generazionale. "Bologna capace d'amore, capace di morte" per dirla con Guccini, è lo scenario in cui si muovono personaggi estremi, borderline, ma in qualche modo archetipici.
PAZ! infatti non è un film agiografico sulla vita di Andrea Pazienza, ma un omaggio alla sua opera ed ai suoi personaggi: Pentothal (nel film un giovane Claudio Santamaria), il più autobiografico, fumettista spiantato e incline alla depressione, dal nome simile ad uno psicofarmaco; Zanardi liceale pluripetente, avvezzo ad atti di teppismo e dedito al sesso estremo; Fiabeschi, studente universitario sempre in bilico tra gli esami, l'amore e il servizio militare che incombe sulla sua testa come un'atavica minaccia.
Ed un appartamento sgangherato come le loro vite. Un appartamento che condividono pur non essendosi mai incontrati e dove mai si incontreranno.
PAZ! è il racconto di 24 ore della loro vita ed, in qualche modo, il racconto della vita di Andrea Pazienza, al quale sono stati tributati dopo la morte, tantissimi omaggi: il film "Il Piccolo Diavolo" di Benigni è a lui dedicato, così come il brano "Presente" di Piero Pelù. Sue citazioni appaiono in moltissimi film come "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", "Ovosodo" di Virzì dove è ripresa una scena tratta da un suo fumetto, e perfino in "Tre metri sopra il cielo" di Moccia.
E' a lui dedicato anche il libro "La terra promessa, quarant'anni di rock" di Gino Castaldo che è anche il curatore del progetto musicale di PAZ! (vi si concede addirittura un cameo, insieme ad Alex Infascelli - regista di Almost Blue - e Giovanni Lindo Ferretti - CCCP,CSI,PGR.
Un intero album, "Controverso" dei Gang, ha in Paz un importante ispiratore, così come il concerto tributo di Vinicio Capossela nell'ambito della rassegna "Vite im pazienti".
Naturalmente anche il mondo del fumetto ha voluto esprimere il proprio omaggio e nel n. 200 del più popolare fumetto degli ultimi 20 anni, Dylan Dog, appare il figlio di Bloch, trasposizione sclaviana di Zanardi e un personaggio secondario che ha le fattezze dello stesso Andrea Pazienza.
Una curiosità finale: La squadra di Calcio SchwarzRot8000 che milita nella liga alternativa di Zurigo ha nel suo stemma un ritratto di Pazienza come emblema.




IL LIBRO

BEATLES PROIBITI - William Mandel (Ed. Blues Brothers 2009)

Avete sempre creduto che i Beatles fossero quei bravi ragazzi in giacca e cravatta che cantavano Michelle ispirati dall'amore contemplativo?
Avete sempre pensato che le orge, l'abuso di droghe, gli eccessi, fossero prerogativa solo dei Rolling Stones?
Dopo aver letto BEATLES PROIBITI ne avrete abbastanza per ricredervi. Scoprirete un mondo sommerso di cui nessun giornalista e nessuna istituzione ha mai parlato. Perchè? Per lo stesso motivo per cui ai festini a base di sesso ed eroina organizzati da Mick Jagger e Keith Richards, la polizia attendeva l'uscita di Lennon e McCartney prima di fare irruzione ed arrestare tutti i presenti: i Beatles erano la più importante industria d'esportazione britannica e il loro aspetto da "bravi ragazzi" voluto da Brian Epstein, contribuiva non poco a risanare l'economia inglese in crisi.
Ma la realtà non era fatta di innocenti caschetti e canzoncine innocue, bensì di puttane, rapine a scopo di diletto, LSD in quantità industriale, presunti omicidi (come quello di Stuart Sutcliffe, il primo bassista dei Fab Four, morto per un'emorragia cerebrale a seguito di un pestaggio attribuito a John Lennon) ed altre amenità. BEATLES PROIBITI non tace nulla: dai rapporti omosessuali tra Lennon e il manager Epstein, alla verità sulla cacciata di Pete Best; dalle fellatio in pubblico di Yoko Ono, all'avidità malata di Paul McCartney; dagli intrighi di potere al "Satyricon". Il tutto condito dalle competenti analisi musicali, album per album, dell'autore.


"Nei tanti articoli e libri sui Beatles non c'è scritto niente delle orge e della merda che ci capitava durante i tour. Io avrei voluto leggere qualcosa di vero, ma avevamo tutti mogli o fidanzate e non volevamo ferirle... la faccenda dell'LSD, degli allucinogeni è andata avanti per anni: io mi sono fatto non meno di mille trip... I nostri tour erano pieni di droga, sesso, erano come il "Satyricon" di Fellini... Eravamo dei fottuti bastardi, ecco cos'eravamo, eravamo i peggiori bastardi sulla faccia della terra. E i giornalisti tacevano anche per via delle feste, le puttane gratis e il divertimento - tutti volevano restare sul carrozzone del Satyricon... (JOHN LENNON, 1970)


IL DISCO

ULTIME NOTIZIE DI CRONACA - PGR (2009)

E' l'ultimo atto di una storia di sigle. La prima CCCP - Fedeli alla linea, dirompente, punk, a volte folle a volte melodica, è entrata sulla scena alla fine degli anni '70 ed ha contaminato con le sue provocazioni tutti gli anni del riflusso e del becero craxismo. La seconda CSI - Consorzio Suonatori Indipendenti (seguendo l'evoluzione della geo-politica), irrompe negli anni '90 cambiando definitivamente le regole della musica grazie a tre album e un live che sono pura leggenda.
La terza PGR - Per Grazia Ricevuta, la meno convincente fino ad oggi, orfana di Massimo Zamboni e acquiesciente verso i deliri mistici di Giovanni Lindo Ferretti, ma pur sempre capace di produrre un grande disco come "D'Anime d'Animali".
Con ULTIME NOTIZIE DI CRONACA si chiude anche quest'avventura, ma stavolta il canto del cigno, diversamente dai CSI ("Tabula Rasa Elettrificata" l'ultimo lavoro di quella formazione è anche, fatalmente, il meno riuscito) è un vero capolavoro!
Nove "cronache" raccontate dalla voce sermonistica di un ispirato Ferretti, coadiuvato dalle chitarre di Giorgio Canali, qui molto più acustiche e melodiche che nei CSI e dalle trovate sonore di Gianni "Marok" Maroccolo, bassista e genio degli "electronics". Particolarmente interessanti le tracce 3 e 6 ("Cronaca di guerra I" e "Cronaca di guerra II"), nonchè la prima "Cronaca Montana" che ricorda molto le sonorità di "Ko De Mondo". Bellissima anche la traccia di chiusura, l'onirica "Cronaca Divina" che possiamo accostare ai CCCP di "Madre" o ai CSI di "Linea Gotica".
Un disco da avere, ascoltare e riascoltare. Per grazia ricevuta.



Hasta siempre rukkacci!
M.G.

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