sabato 27 giugno 2009

FUOCHI NELLA NOTTE puntata otto della nuova era

C'è qualcosa di peggio che morire?
Sì.
Voglio dire... vi ricordate Peppino Impastato? E' stato ucciso lo stesso giorno di Aldo Moro e la sua morte è passata quasi inosservata.
Vi ricordate di Nick Novecento? Probabimente no, perchè era un bravo attore appena sbocciato, ma è morto prima di potersi esprimere davvero. Ed è morto lo stesso giorno di Bombolo, attore anche lui, ma ben più noto.
Oggi è morta Farrah Fawcett, icona di bellezza degli anni '70 e '80, sogno erotico di due intere generazioni, prodigio di sensualità e fascino. Muore di una morte annunciata: il suo tumore anale è stato oggetto di un documentario da lei stessa girato e mandato in onda per la BBC, la sua lotta contro il cancro spettacolarizzata per sua stessa volontà, a testimoniare che si può perdere con onore (perchè di vincere proprio non se ne parla quando il cancro annienta ogni organo vitale).
Ha deciso di andarsene oggi Farrah, mentre in un ospedale di Los Angeles, colpito da infarto, passava a miglior vita nientemeno che Michael Jackson.
Così la notizia della scomparsa di Farrah Fawcett, che normalmente avrebbe avuto gran risalto mediatico, si è ridotta a notiziola di terza con sbrigativo coccodrillo, mentre il mondo della stampa era interamente proiettato sul Re del Pop e la sua salma.
Non ho mai amato particolarmente Jackson, nè come musicista nè come uomo. E non ho sconti da fare, come capiterà adesso che la beatificazione è dietro l'angolo.
Ho amato Farrah invece.
Perchè era bella.
E non ho particolari motivi in più, come capiterà adesso che si dirà di una donna intelligente, coraggiosa e altro campionario di banalità post mortem.
L'ho amata perchè se la mia memoria si ferma a quel momento in cui scopri certi languori, probabilmente appare lei, con i suoi hot pants rosa e quel viso angelico che contrastava meravigliosamente con un corpo che sapeva di puro sesso.
Con Charlie's Angels ho perso la mia verginità infantile e sono passato di prepotenza all'adolescenza.
Mi viene da pensare a come tutto è cambiato. Oggi che i ragazzi hanno a disposizione corpi nudi a tutte le ore del giorno, che hanno internet con i suoi siti porno a profusione, che vedono un topless in spiaggia senza il minimo di inquietudine, che conoscono i particolari anatomici dell'altro sesso con precisione ginecologica...
Oggi Farrah Fawcett con i suoi hot pants sarebbe una che può fare il provino per velina, ma con poche chances.
Ma per noi che abbiamo vissuto quegli anni, la morte dell'angelo biondo è davvero la fine di un'epoca. Quell'epoca incominciata a Woodstock e finita con l'ingresso negli anni '80, quando un ragazzino armato di rhytm'n'blues inventava un nuovo modo di concepire la musica, trasformandola definitivamente in "pop globale". Quel ragazzino era il più piccolo dei Jackson Five.
Michael Jackson è in qualche modo la nemesi di Farrah Fawcett.
Lei, così radicalmente anni '70, lui così ostinatamente anni '80.
Due epoche così vicine eppure così lontane. Due modi di esistere e di concepire la vita radicalmente opposti.
E' surreale ma è accaduto davvero. La tomba di Farrah Fawcett e di Michale Jackson saranno meta di pellegrinaggio di due mondi diversi, uno legato al ricordo di sè, l'altro alla sua proiezione.
E il ciclo si chiude.
Definitivamente.

Requiescant in pace.

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