sabato 30 maggio 2009

La rassegna stampa

Buongiorno e buonasera, rassegna stampa in tempo di elezioni... uhmmm... dovrebbe essere un'occasione ghiotta per leggere programmi, discorsi, idee, campagne politiche, voglia di cambiamenti, facce nuove, proclami... liti!
Liti fra fazioni opposte, no? Schieramenti diversi, idee diverse, quindi, giusto così...
Per esempio, Di Pietro che litiga con Franceschini... giusto no?

...

No eh? Fanno parte dello stesso schieramento? O lo facevano fino a poco fa?

Ehm... vediamo un po' se c'è altro.
"Bossi scatenato contro i centristi! Casini pirla, merita solo legnate!"
Ah già, ma loro sono già divisi da molto tempo, non hanno praticamente mica mai governato insieme.

All'estrema sinistra che succede? Toh... Comunisti italiani e Rifondazione si sono unite. 'Azz...
In compenso c'è un'altra lista che si chiama "Sinistra e libertà".
Ok, niente di nuovo.

In Sicilia guerra fra PDL e Lombardo (o chi l'aveva eletto questo?)
A Sciacca invece: "Si candida a Sindaco, il suo partito lo licenzia!"
Musica, va'...



Ehm...la canzone è venuta fuori per caso...
Non ci crede nessuno eh?
Vabbè, lasciamo perdere gli schieramenti e le liti, ne verrà fuori sicuramente qualcosa di buono, poi abbiamo così tante facce nuove da mandare a rappresentarci in Europa... facce nuove, sì...
Per esempio vedo questo Pietro Ingrao che invita a votare comunista.
Caspita... Ingrao che invita a votare comunista, questa poi non me la sarei mai aspettata, lui che era nel Partito Comunista ai tempi di Robespierre, figurati un po'.
Comunque hanno corretto il tiro puntando su forze fresche visto che recentemente l'appello è stato accolto da Margherita Hack.

Mi capita qualche giorno fa di dare un'occhiata in tv, a un dibattito politico, protagonisti due giovanotti di primo pelo: Teodoro Buontempo e Marco Pannella.

Ora...potrei continuare, ma a che pro? Aspettiamo che venga il dopo elezioni e che tutti, come da prassi, abbiano vinto, aspettiamoci il sorrisone di Berlusconi che annuncerà di avere il 102% dei consensi e che finalmente potrà liberarsi dai "grumi eversivi" e inauguri il prossimo anno giudiziario con le "magistratine". Sicuramente qualcuno si farebbe condannare anche volentieri.
Aspettiamoci che da sinistra ci dicano che sono in ripresa e che quello 0,003% di voti in più rappresentano la voglia di cambiare del Paese.

Aufff... che faticaccia 'ste rassegne stampa, facciamo che la chiudiamo qui, lasciando parola a chi le cose le "vedeva" in anticipo.



A' la prochaine...
Pok.

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domenica 24 maggio 2009

FUOCHI NELLA NOTTE puntata cinque della nuova era

Me lo hanno spiegato tempo fa. Gente più colta, più seria, più intelligente di me mi ha spiegato tutto. E lo ha fatto con un esempio, come si fa con i bambini o i duri di comprendonio. E io sono entrambi.
Che cos'è la politica?
Vedi, mi hanno detto, la politica è l'arte della mediazione. Se quella fabbrica costruisce un tavolo che inquina il pianeta e tu sei un ambientalista, devi batterti affinchè quella fabbrica costruisca mezzo tavolo, in modo che inquini il 50% in meno. Se ti batti per la chiusura della fabbrica sei solo un idealista, un utopista, un inutile sognatore.
Quel giorno io una cosa l'ho capita: non sarò mai un politico.
Perchè a costo di qualunque cosa io sempre, sempre, sempre mi batterei perchè quel cazzo di tavolo non venisse mai costruito. Perchè se tu inquini il mio pianeta per il tuo stracazzo di tornaconto personale, io mi ribello. Punto.
Io mi ribello perchè non credo nelle gocce in mezzzo all'oecano. Perchè non credo che i piccoli passi portino a un grande cammino. Perchè non credo che il dialogo, anzi, la "dialettica" sia un'arma efficace contro le lobby, gli interessi privati dei gruppi di pressione, l'arroganza del potere.
Io credo che tu stia facendo qualcosa di sbagliato ed io ho il dovere di impedirtelo. A qualunque costo.
Ed ecco che, improvvisamente, da utopista, idealista e inutile sognatore... mi sono trasformato in terrorista.
Ecco che la mia mancanza di moderazione nel difendere le cause di chi non ha potere mi ha trasformato in un anarcoide ribelle.
Avete visto quant'è facile affibbiare un'etichetta?
Avete visto qual è il trucco per renderci innocui?
Basta trasformare le parole.
Ed in questo noi italiani siamo tra i più dotati al mondo. Ben rappresentati da un presidente del consiglio che è la caricatura di ognuno di noi.
E chi a lui si oppone?
Trasforma le parole.
Berlusconi è un populista.
Berlusconi è un affabulatore.
Berlusconi è un tycoon prestato alla politica per tutelare gli interessi di casta.
Tutto vero, ma tutto così tragicamente "politicamente corretto". Così stancamente, barbaramente banale.
Berlusconi è un enorme figlio di puttana che ogni giorno ci mette a novanta gradi e trastulla in mezzo alle nostre chiappe il suo miliardario uccello.
Berlusconi è un ladro. Un banale ladruncolo che borseggia ognuno di noi impunemente.
Berlusconi è un mafioso, il peggiore dei mafiosi, che utilizza qualunque mezzo (ivi inclusa la circonvenzione di incapaci - cfr Villa di Arcore) per ottenere il suo unico scopo: maggiore profitto.
Questo andrebbe detto, senza trasformare le parole che, fatalmente, finiscono per trasformare anche le cose, i fatti, la storia.
Ma io non ce l'ho con Berlusconi. Perchè dovrei? Che io sappia non costruisce nemmeno tavoli. Casomai mi dovrei incazzare con il signor Ikea, ma questa è un'altra storia.
Io ce l'ho con la democrazia!
Avete capito bene fratelli rukki: odio la democrazia!
"Il popolo è un bambino" dice Ascanio Celestini. E questo bambino ha bisogno di giocattoli e caramelle, anche da sconosciuti. E' così che nascono Mussolini, Hitler, Napoleone, Franco, Tito, Ceaucescu, Bush, Berlusconi... una manciata di caramelle, panem et circenses. E il gioco è fatto!
Ed è drammatico, terribile, che questo bambino abbia diritto di voto! Perchè fregare un bambino è facile come... rubare le caramelle ad un bambino!
La democrazia presuppone l'onestà, il rigore morale di chi è chiamato a governare, la verità!
Pensateci un attimo fratelli rukki: con questi presupposti chi è più utopista, idealista e inutile sognatore? Io, anarcoide terrorista, o chi propugna la democrazia urbi et orbi?
Ho deciso. Oggi non lavoro, oggi non mi vesto. Resto nudo e...



Voglio dirvi una cosa fratelli rukki, una cosa che mi riguarda. Sapete perchè esiste Radio Rukki Power? Sapete qual è il vero motivo per cui la notte c'è uno stronzo che delira sputando parole nell'etere?
Perchè dovete guadagnarvi i vostri diritti. E dovete farlo attraverso la conoscenza.
Perchè voi siate eterni rukki, perchè coltiviate il dubbio, perchè abbiate coscienza di ciò che non siete prima ancora che cercare di capire quello che siete.
Il popolo è coltivato come rapa, è allevato come coniglio attraverso letteratura, cinema, musica apparentemente innocua, ma in realtà devastante come un'enorme metastasi dell'anima.
Il popolo non legge Paul Auster, legge Faletti.
Il popolo non ascolta i Can, ascolta Eros Ramazzotti.
Il popolo non guarda i film di Bellocchio, guarda Neri Parenti.
Ecco il mangime delle mandrie. Un mangime che porterà la mucca ad impazzire, ma fino ad allora, la terrà buona buona, con la sua coscienza in salamoia, ad aspettare che qualcuno decida per lei. Facendole credere che le sue scelte siano il prodotto della "democrazia" e non della manipolazione mentale, o, nella migliore delle ipotesi dell'anestesia totale alla quale viene quotidianamente sottoposta mediante un mangime adulterato ma tanto gustoso... come le caramelle.
Radio Rukki nasce per proporre mangimi alternativi, forse più duri da digerire, ma senza additivi che assopiscono la coscienza.
Radio Rukki non vuole eliminare il dolore, ma l'anestesia, in modo che quel dolore finalmente si senta in tutta la sua potenza, prima che sia troppo tardi.
E lo fa con l'unico mezzo che possiede: la musica, l'arte, la fantasia.
Radio Rukki non impedirà alle mucche di impazzire, ma proverà a radunarle una volta impazzite, affinchè prendano una strada diversa da quella verso il macello: la strada dell'urna con diritto di voto.
Sono un megalomane? Ho pisciato fuori dal vaso? Mi atteggio a duce?
Forse.
Ma ho imparato una cosa: non sarò mai un politico.
Per cui... fidatevi di me.



"If"... la canzone dei "se".
Tratta da uno degli album più belli dei Pink Floyd: Atom Earth Mother, quello che ha in copertina...
una mucca.

Buonanotte rukkacci.

Io sono Bico. E comando l'arcobaleno.

L'OROSCOPO DEL SANGUE di Bloody Mary - Settimana dal 24\05 al 31\05

GRUPPO 0 - I MELODICI

I globuli rossi filano perfettamente e continua il vostro momento positivo, allietato anche dalle giornate di sole che invitano ai tuffi nel mare (Surfing USA - The Beach Boys). Nottate "calienti" di musica e drinks (All'una e trentacinque circa - Vinicio Capossela). Lieve calo fisico a partire da venerdì, si consiglia relax. (Bluemoon - Roberto Vecchioni).
La canzone della settimana:



GRUPPO A - ARMONICI

Settimana piacevole, il sangue scorre con fluidità e favorisce incontri (Let's spend the night together - The Rolling Stones). La serata di mercoledì potrebbe offrire una gradita sorpresa, sia in campo lavorativo che affettivo (Music from Big Wednesday - Basil Poledouris).
La vostra canzone per la settimana:



GRUPPO B - RITMICI

Avete bisogno di mare, non c'è dubbio. Allora, via... senza pensarci due volte, a riscaldare il sangue sotto il sole (Stessa spiaggia stesso mare - Piero Focaccia). Ma non tutte le ciambelle riescono col buco e potreste trovarvi di fronte una persona che non volevate rivedere (Un pugno di sabbia - Nomadi). Ritroverete la piena forma grazie a un corroborante bicchiere di vino bianco fresco (Spill the wine - Eric Burdon).
La canzone per questa settimana:




GRUPPO AB - COMPLESSI -

Si parte decisamente male (I don't like monday - The Boomtown Rats) poca voglia di lavorare e di uscire. Bisogna far scorrere il sangue e riprendersi dall'apatia (Glory days - Bruce Springsteen). Tenete duro che da giovedì le cose andranno meglio (Everybody needs somebody - The Bluesbrothes).
La canzone per questa settimana:




E anche per questa settimana è tutto... Bloody Mary vi saluta e, come sempre... buon sangue, cari rukki.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI by Mike Goodmorning

IL FILM

PAZ! - Renato De Maria (2001)

Paz è Andrea Pazienza, geniale fumettista scomparso nel 1988 a soli 32 anni. La sua opera ha lasciato il segno in quella che veniva definita "controcultura" e la sua Bologna universitaria degli anni '70, sempre in bilico tra impegno sociale e amori adolescenziali, tra tardive arie di rivoluzione ed edonismo sfrenato, è diventata un'icona generazionale. "Bologna capace d'amore, capace di morte" per dirla con Guccini, è lo scenario in cui si muovono personaggi estremi, borderline, ma in qualche modo archetipici.
PAZ! infatti non è un film agiografico sulla vita di Andrea Pazienza, ma un omaggio alla sua opera ed ai suoi personaggi: Pentothal (nel film un giovane Claudio Santamaria), il più autobiografico, fumettista spiantato e incline alla depressione, dal nome simile ad uno psicofarmaco; Zanardi liceale pluripetente, avvezzo ad atti di teppismo e dedito al sesso estremo; Fiabeschi, studente universitario sempre in bilico tra gli esami, l'amore e il servizio militare che incombe sulla sua testa come un'atavica minaccia.
Ed un appartamento sgangherato come le loro vite. Un appartamento che condividono pur non essendosi mai incontrati e dove mai si incontreranno.
PAZ! è il racconto di 24 ore della loro vita ed, in qualche modo, il racconto della vita di Andrea Pazienza, al quale sono stati tributati dopo la morte, tantissimi omaggi: il film "Il Piccolo Diavolo" di Benigni è a lui dedicato, così come il brano "Presente" di Piero Pelù. Sue citazioni appaiono in moltissimi film come "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", "Ovosodo" di Virzì dove è ripresa una scena tratta da un suo fumetto, e perfino in "Tre metri sopra il cielo" di Moccia.
E' a lui dedicato anche il libro "La terra promessa, quarant'anni di rock" di Gino Castaldo che è anche il curatore del progetto musicale di PAZ! (vi si concede addirittura un cameo, insieme ad Alex Infascelli - regista di Almost Blue - e Giovanni Lindo Ferretti - CCCP,CSI,PGR.
Un intero album, "Controverso" dei Gang, ha in Paz un importante ispiratore, così come il concerto tributo di Vinicio Capossela nell'ambito della rassegna "Vite im pazienti".
Naturalmente anche il mondo del fumetto ha voluto esprimere il proprio omaggio e nel n. 200 del più popolare fumetto degli ultimi 20 anni, Dylan Dog, appare il figlio di Bloch, trasposizione sclaviana di Zanardi e un personaggio secondario che ha le fattezze dello stesso Andrea Pazienza.
Una curiosità finale: La squadra di Calcio SchwarzRot8000 che milita nella liga alternativa di Zurigo ha nel suo stemma un ritratto di Pazienza come emblema.




IL LIBRO

BEATLES PROIBITI - William Mandel (Ed. Blues Brothers 2009)

Avete sempre creduto che i Beatles fossero quei bravi ragazzi in giacca e cravatta che cantavano Michelle ispirati dall'amore contemplativo?
Avete sempre pensato che le orge, l'abuso di droghe, gli eccessi, fossero prerogativa solo dei Rolling Stones?
Dopo aver letto BEATLES PROIBITI ne avrete abbastanza per ricredervi. Scoprirete un mondo sommerso di cui nessun giornalista e nessuna istituzione ha mai parlato. Perchè? Per lo stesso motivo per cui ai festini a base di sesso ed eroina organizzati da Mick Jagger e Keith Richards, la polizia attendeva l'uscita di Lennon e McCartney prima di fare irruzione ed arrestare tutti i presenti: i Beatles erano la più importante industria d'esportazione britannica e il loro aspetto da "bravi ragazzi" voluto da Brian Epstein, contribuiva non poco a risanare l'economia inglese in crisi.
Ma la realtà non era fatta di innocenti caschetti e canzoncine innocue, bensì di puttane, rapine a scopo di diletto, LSD in quantità industriale, presunti omicidi (come quello di Stuart Sutcliffe, il primo bassista dei Fab Four, morto per un'emorragia cerebrale a seguito di un pestaggio attribuito a John Lennon) ed altre amenità. BEATLES PROIBITI non tace nulla: dai rapporti omosessuali tra Lennon e il manager Epstein, alla verità sulla cacciata di Pete Best; dalle fellatio in pubblico di Yoko Ono, all'avidità malata di Paul McCartney; dagli intrighi di potere al "Satyricon". Il tutto condito dalle competenti analisi musicali, album per album, dell'autore.


"Nei tanti articoli e libri sui Beatles non c'è scritto niente delle orge e della merda che ci capitava durante i tour. Io avrei voluto leggere qualcosa di vero, ma avevamo tutti mogli o fidanzate e non volevamo ferirle... la faccenda dell'LSD, degli allucinogeni è andata avanti per anni: io mi sono fatto non meno di mille trip... I nostri tour erano pieni di droga, sesso, erano come il "Satyricon" di Fellini... Eravamo dei fottuti bastardi, ecco cos'eravamo, eravamo i peggiori bastardi sulla faccia della terra. E i giornalisti tacevano anche per via delle feste, le puttane gratis e il divertimento - tutti volevano restare sul carrozzone del Satyricon... (JOHN LENNON, 1970)


IL DISCO

ULTIME NOTIZIE DI CRONACA - PGR (2009)

E' l'ultimo atto di una storia di sigle. La prima CCCP - Fedeli alla linea, dirompente, punk, a volte folle a volte melodica, è entrata sulla scena alla fine degli anni '70 ed ha contaminato con le sue provocazioni tutti gli anni del riflusso e del becero craxismo. La seconda CSI - Consorzio Suonatori Indipendenti (seguendo l'evoluzione della geo-politica), irrompe negli anni '90 cambiando definitivamente le regole della musica grazie a tre album e un live che sono pura leggenda.
La terza PGR - Per Grazia Ricevuta, la meno convincente fino ad oggi, orfana di Massimo Zamboni e acquiesciente verso i deliri mistici di Giovanni Lindo Ferretti, ma pur sempre capace di produrre un grande disco come "D'Anime d'Animali".
Con ULTIME NOTIZIE DI CRONACA si chiude anche quest'avventura, ma stavolta il canto del cigno, diversamente dai CSI ("Tabula Rasa Elettrificata" l'ultimo lavoro di quella formazione è anche, fatalmente, il meno riuscito) è un vero capolavoro!
Nove "cronache" raccontate dalla voce sermonistica di un ispirato Ferretti, coadiuvato dalle chitarre di Giorgio Canali, qui molto più acustiche e melodiche che nei CSI e dalle trovate sonore di Gianni "Marok" Maroccolo, bassista e genio degli "electronics". Particolarmente interessanti le tracce 3 e 6 ("Cronaca di guerra I" e "Cronaca di guerra II"), nonchè la prima "Cronaca Montana" che ricorda molto le sonorità di "Ko De Mondo". Bellissima anche la traccia di chiusura, l'onirica "Cronaca Divina" che possiamo accostare ai CCCP di "Madre" o ai CSI di "Linea Gotica".
Un disco da avere, ascoltare e riascoltare. Per grazia ricevuta.



Hasta siempre rukkacci!
M.G.

giovedì 21 maggio 2009

La rassegna stampa

Sì, ma la rassegna stampa di che? Ma che dobbiamo farla noi la rassegna stampa? E per parlare di cosa? Di Mills e Berlusconi? Di Belen e Corona? Di Franceschini e Di Pietro? Di Mourinho e Ancelotti? Di Marchionne e Tremonti?
Naaaaaaa, no, no, no... non ne ho voglia, basta per cortesia!
Se gioco delle coppie deve essere, allora ne preferisco altre e prendo come spunto il fatto che siamo in pieno Giro d'Italia. Giro del Centenario, Giro delle celebrazioni, della fatica, delle salite e delle cronometro, sperando che non ci dicano fra qualche mese che era un Giro falsato dal doping. C'era? C'è? Ci sarà? Boh? Certo è che pure il ciclismo ha perso quell'alone di leggenda che c'era un tempo. E allora celebriamolo con volti del passato che hanno dato ispirazione a note e parole indimenticabili. E via con un gioco delle coppie che, personalmente mi piacciono di più di quelle nominate prima:
Binda e Girardengo, Bartali e Coppi, Gimondi e Merckx.
E musica sia...



Bellissima storia, scritta da Luigi Grechi e cantata dal fratello Francesco De Gregori. Costante Girardengo e il suo amico Sante Pollastri, "due ragazzi nel borgo cresciuti troppo in fretta, un'unica passione, la bicicletta". Uno divenne bandito e l'altro indimenticato campione e grande rivale dell'altra "stella" di quel ciclismo eroico, Alfredo Binda. Erano gli anni '20... poi arrivarono Bartali e Coppi...



Bartali ce l'ha cantata Paolo Conte...a Coppi ci pensa Gino Paoli.



E chiudiamo con l'ultimo ciclismo eroico (o quasi ultimo, ma insomma... quel ciclismo ancora in bianco e nero o col primo colore, con le maglie ancora di lana e i cappellini portati a rovescio e le bici col cambio sulla canna) di Gimondi e del "cannibale" Eddy Merckx cantati da Enrico Ruggeri...



Pedalate, gente, pedalate...

Pok.

sabato 16 maggio 2009

L'OROSCOPO DEL SANGUE - by Bloody Mary - Settimana dal 17 al 24 Maggio

Gruppo 0 - I Melodici

Buona settimana per questo gruppo. Sole splendente in tutti i campi (Animals - The House of the Rising Sun), soprattutto in quello affettivo. L'unico piccolo calo di forma si avrà Mercoledì, a causa di un aumento delle piastrine che vi renderà un po' fiacchi (The Rocky Horror Picture Show - Science Fiction). Week end all'insegna del buon umore e del buon cibo (Fabrizio De André - A Cimma), ovviamente da gustare con gli amici.
La canzone della vostra settimana è:



Gruppo A - Gli Armonici

Troppe domande amici rukki del gruppo A. Troppe domande e poche risposte. Dovete cercare di essere più concreti, specialmente in questa settimana non proprio brillante. Piccoli grattacapi sul lavoro vi metteranno di cattivo umore (REM - Everybody Hurts) e anche in campo afettivo non avrete il vostro solito slancio (The Beatles - Don't let me down). Attenzione alla dieta! Giovedì guardatevi da pasti troppo abbondanti e cibi pesanti. Nel fine settimana qualche segnale di ripresa (Ivano Fossati - Vola).
La canzone della vostra settimana è:



Gruppo B - I Ritmici

Viaggi. Settimana in movimento, come spesso capita agli appartenenti a questo gruppo (CSI - In Viaggio). Interessati incontri, anche in campo sentimentale: è il momento, per i single, di trovare l'anima gemella! (Vinicio Capossela - Che cos'è l'amor). Vecchi amici si ritroveranno, o forse anche vecchie fiamme, perchè questa è la settimana più evocativa dell'anno per i Ritmici del gruppo B (Iron Maiden - Remember Tomorrow). Il lavoro procede senza troppi problemi, ma attenzione a chi si dimostra troppo interessato ai vostri affari.
La canzone della vostra settimana è:



Gruppo AB - I Complessi

La primavera incombe e qualche chilo di troppo si fa vedere. Si consiglia agli appartenenti a questo gruppo di iniziare a praticare un po' di sport (Vangelis - Chariots of Fire). La settimana scorrerà tranquilla e senza colpi di scena, ma venerdì potreste avere una sorpresa gradita (Cat Stevens - The Wind).
Sul lavoro manterrete i nervi saldi e supererete brillantemente qualche piccolo dissidio (Modena City Ramblers - Viva la Vida)
La canzone della vostra settimana è:



Buona settimana rukketti e ricordatevi che... BUON SANGUE NON MENTE!

B.M.

mercoledì 13 maggio 2009

FUOCHI NELLA NOTTE - Puntata quattro della nuova era

Sono nato in un giorno di Aprile tra le montagne e il mare in quel lembo di Italia a sud del cielo e a nord della terra.
Sono nato prima di Paris Hilton e dopo Edgar Allan Poe.
Sono nato nell'anno in cui usciva "Io sono nato libero" ed era il giorno della liberazione.
Sono nato da madre bionda e padre bruno. Dell'una ho preso la sete, dell'altro ho preso il calore.
Sono nato urlando e da allora non ho smesso.

Sono cresciuto tra gli anni di piombo e la Milano da bere.
Sono cresciuto con Guccini in un orecchio e i Frankie goes to Hollywood nell'altro.
Sono cresciuto in una piccola città bastardo posto.
Sono cresciuto mentre moriva la Lambretta e nasceva la Vespa.
Sono cresciuto quando il mondo smetteva di crescere. Invecchiava. E male.

Ho imparato a tirare di fionda alle nuvole basse.
Ho imparato a distinguere il suono del mare dal rumore delle onde.
Ho imparato a correre contro vento.
Ho imparato a salire da fermo una scala mobile.
Ho imparato a leggere i graffiti del tempo sui volti dei vecchi.
Ho imparato che non si impara, si conserva.

La parte di me che ancora non è, vive, si agita e spinge. E' la paura.

Che paura hai tu, fratello rukko?

Io ho paura di un pianoforte.

domenica 10 maggio 2009

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI by Mike Goodmorning

IL FILM

I CENTO PASSI - Marco Tullio Giordana (2000)

« Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente! »
Ieri, il 9 Maggio, era l'anniversario della morte di Peppino Impastato.
Trentuno anni fa il fondatore di Radio Aut veniva barbaramente assassinato dagli uomini di Tano Badalamenti, 'U Zù Tanu, boss di Cinisi, del quale Peppino denunciava pubblicamente i soprusi.
La sua morte passò quasi inosservata, perchè lo stesso giorno, in Via Caetani, Roma, veniva rinvenuto il corpo senza vita di Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse.
"I Cento Passi" è l'appassionata biografia cinematografica di Peppino Impastato ad opera di Marco Tullio Giordana, con un superbo Luigi Lo Cascio nei panni del protagonista.
"I Cento Passi" sono la distanza tra casa Impastato e la casa dello Zù Tanu.
"I Cento Passi" sono lo spazio che ogni uomo giusto dovrebbe mettere tra sè e la mafia.
"I Cento Passi" è più di un film, è il manifesto di una Sicilia diversa, che ha il coraggio di dire NO anche a costo della propria vita.
La scena che segue è particolarmente intensa e si riferisce ai funerali di Peppino, sulle note di A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum. E' la scena finale, quella in cui la famiglia mafiosa rivendica il fatto di essere l'unica presente nella tragedia, omettendo di esserne stata l'artefice. Verrà smentita pochi secondi dopo, quando il paese intero si riverserà in strada scandendo il nome di Peppino con il pugno alzato al cielo.



IL LIBRO

UTO - Andrea De Carlo (Einaudi - 2007)

Dopo il suicidio del padre adottivo, Uto, un ragazzo difficile che suona il piano come un dio, viene mandato dalla madre a stare con una famiglia di amici negli Stati Uniti, presso una comunità spirituale.
La sua presenza avrà un effetto dirompente su quella famiglia, vittima inconsapevole di un Guru e di regole di vita "alternative" che si riveleranno effimere.
Un romanzo sul vero anticonformismo, basato non già sullo stile di vita, ma sul pensiero profondo di chi è diverso perchè libero.
Incredibile il colpo di scena finale.
Da leggere assolutamente.

INCIPIT: "Carissima Marianne,
ti scrivo perchè non so come dirtelo al telefono, è successa una cosa terribile e ancora quasi non me ne rendo conto. Prendere la penna è un modo di guardare le cose un poco più a distanza o almeno con più ordine e più tempo, non lo so. In ogni caso è successo questo: Antonio si è suicidato quattro giorni fa.



IL DISCO

AQUALUNG - Jethro Tull (Chrysalis Records - 1971)

Questa volta abbiamo scelto un "classico". Il disco forse più importante della sterminata produzione di Ian Anderson e soci. Una grande performance, che supera le barriere del progressive e regala brani indimenticabili, come la stessa title track e la mini suite gotica "My God".
Un disco entusiasmante, a partire dalla copertina (un ritratto cupo e crudele dello stesso Ian Anderson, nei panni di un barbone) e dai suoni spigolosi, degni del miglior hard rock, superbamente miscelati con le più tenui atmosfere del folk-blues e della musica barocca. Flauto ovviamente protagonista di quasi tutti i brani, talvolta suonato con la dolcezza della ballad (Wond'ring aloud, Sleepstream), talvolta con il gusto "ancient" (Mother Goose, Up to me), talvolta rabbioso (Cross-eyd Mary, la cui cover è stata incisa negli anni '80 dagli Iron Maiden, e Locomotive Breath), talvolta puro virtuosismo (My God).
Preludio ad un altro capolavoro, il successivo "Thick as a Brick", Aqualung è l'album/manifesto dei Jethro Tull e del loro leader, l'istrionico Anderson, che è riuscito nell'intento di fondere l'anima accademica con la pulsione rock come nessun altro esponente della corrente progressive.
E allora, for the bloody church of England.... My God.



Buon tutto fratelli rukki.

Mi.God.

giovedì 7 maggio 2009

L'OROSCOPO DEL SANGUE by Bloody Mary

Settimana dal 09\05 al 16\05

GRUPPO 0
Giorni difficili in campo affettivo, vi farete condizionare dall'influenza del vostro\vostra partner (La Bambola, Patty Pravo e Vivere senza te, Vasco Rossi). Momenti di svago e divertimento con amici (See you later alligator, Bill Haley and his Comets). Vedrete una persona dopo molto tempo (Incontro, Francesco Guccini).
Canzone della settimana:



GRUPPO A
In questi giorni potrete dare sfogo a tutta la vostra creatività senza pensare troppo a quanto vi scorre attorno (Light my fire, The Doors). Energia positiva da trasmettere a chi vi sta vicino, ma attenti a non esagerare (Lively up yourself, Bob Marley). Il sangue scorrerà fluido dietro le note di questa canzone:



GRUPPO B
Momenti di riflessione fuori stagione (L'anno che verrà, Lucio Dalla) e una inspiegabile malinconia (Canzone per Piero, Francesco Guccini) condizioneranno questa settimana e vi terranno ai margini del mondo esterno in lunghi momenti di riflessione (One more kiss dear, Vangelis).
Canzone della settimana:



GRUPPO AB
Sangue decisamente caldo (Libera nos a malo, Ligabue) e settimana altalenante in tutti i campi, soprattutto quello lavorativo, dove dovrete mantenere la calma per non sbottare (Il bombarolo, Fabrizio De Andrè).
La vostra canzone per questa settimana:



E per questa settimana è tutto... buone piastrine da... Bloody Mary.

mercoledì 6 maggio 2009

FUOCHI NELLA NOTTE - Puntata tre della nuova era

Alzate il volume. Stanotte si parte così:



L'avete sentito l'attacco più folgorante della storia del rock?
Quel rullante, quell'unico colpo sul pattern, ossessivo, violento come se si infrangesse su una gigantesca incudine!
L'avete visto John Hammer, l'uomo martello, "The man who buildt America", mentre a mani nude spacca le montagne per costruire da solo la terra promessa?
Questo narra la leggenda. L'epica americana che non si è potuta permettere di scritturare un Omero o un Virgilio a raccontarne le gesta e si è affidata alla sua musica.
Ma qual è la sua musica?
Quando nel sud gli schiavi raccoglitori di cotone finivano il loro massacrante turno nei campi, si riunivano in sordide baracche ed iniziavano a cantare e suonare la musica della loro terra, prima della deportazione.
Una musica spiccatamente ritmica, alla quale aggiungevano gli "shouts" e gli "hollers" e gli "howls", le urla disperate con cui accompagnavano il loro lavoro e comunicavano la loro voglia di riscatto da quella condizione disumana.
Un telaio sonoro impostato sul "call and reponse", un grido di "chiamata" al quale doveva succedere un grido di "risposta", come un agghiacciante appello dove quel grido era l'unico modo per dire "Sì, ci sono! Esisto!".
Un urlo primordiale, le cui tracce indelebili hanno trasformato la storia della musica e influenzato l'arte tutta. Urlo come rabbia, urlo come paura, urlo come disperazione, la stessa che vedremo in Munch e che leggeremo in Ginsberg.
Urlo al posto della parola, anche quando vuol semplicemente dire "Io sto bene", in un ossimoro grande come l'America. Un urlo come questo:



Poi arrivò il giorno in cui qualcuno si accorse che gli sporchi africani non usavano la musica solo per intrattenimento. Quei negri bastardi usavano il ritmo per comunicare! Avevano un codice e attraverso i tamburi si parlavano, organizzavano fughe, si chiamavano in segreto a raccolta. "Talkin'Drum" era il nome che i bianchi diedero a quello che in Africa si chiamava semplicemente "Tam Tam".
Ma il "Tamburo Parlante" doveva essere eliminato! Troppo rischioso lasciare agli schiavi un codice segreto per dirsi cose che i bianchi non potevano sentire.
Però che peccato rinunciare a quella musica! Ai padroni piaceva avere dei giullari di corte che allietavano le loro feste con quella musica strana, primitiva, ma così eccitante!
E allora a qualcuno venne l'idea: che continuino a suonare, ma non con i loro strumenti autoctoni. Senza quegli strani strumenti intagliati nell'ebano e nell'avorio non avrebbero potuto prendersi gioco di loro e complottare sotto il loro naso.
Così i bicorde e i bonghi vennero messi al bando e progressivamente sostituiti da benjo, chitarre, contrabassi, che gli africani impararono a suonare con la stessa rapidità con la quale impararono a subire la violenza dei bianchi.
Senza saperlo avevano inventato il Blues.



E di cosa parla il blues?
Parla di uomini e di disperazione. Di storie tragiche, e di eroi. Di leggende e di amore.
Fu così che nacque l'epica americana, popolata di personaggi come John Hammer, l'uomo martello, "The man who buildt America" da solo, spaccando le montagne a mani nude fino a morirne. Come molti fratelli neri erano morti per servire un paese che non era il loro, per costruire i loro ponti, le loro ferrovie, le loro belle case. E in cambio non un "grazie", ma la schiavitù.
Il blues parla di libertà e di eroi come John Henry, Mr Tambourine Man, Mr Jones, che continueranno la loro vita immaginaria alla ricerca di quel riscatto, nelle canzoni dei loro figli, nipoti, pronipoti.
Il blues parla di guerra, quella guerra che i neri combatterono al fianco dei bianchi per fare grande un paese che non era il loro, ma per il quale morirono a migliaia. E in cambio non una pacca sulla spalla, ma il razzismo e l'emarginazione.
Il blues parla di tutto ciò di cui la musica parlerà, da quel momento in poi.
Perchè qualunque cosa ascoltiate fratelli rukki, si chiamasse anche Amedeo Minghi, nasce da lì, da un uomo che spaccava da solo le montagne a mani nude.
Non dimenticatevene.
Mai.


Bico.

lunedì 4 maggio 2009

La rassegna stampa rukka.

Buongiorno, è lunedì, mi sono appena alzato (ed è perfino troppo presto) e mi girano anche un po' le palle (forse proprio perché è lunedì) per cui guardo un po' di notizie con l'occhio germanato di chi ha ancora sonno e le butto là, a caso.

Dunque, dunque... vediamo un po'...

Il Boston Globe potrebbe chiudere. Ehm... dovrei approfondire ma non ne ho voglia... continuiamo... anzi, no, prima metto una canzone. Una canzone bella, va', che ne ho bisogno per svegliarmi e sognare.



Vi aspettate Silvio e Veronica ora eh? Na na na...

OPERAZIONE ANTI RICICLAGGIO A SAN MARINO, ILLECITI PER MILIONI DI EURO, INQUISITI IMPRENDITORI ITALIANI, E che gli faranno a questi? Secondo me, niente. Bah... andiamo avanti.

H1N1 (danno ai virus il nome di un attacco stile battaglia navale) Secondo caso in Italia di influenza suina. Qualcuno dice: Virus in calo! Qualcun altro: no! Potrebbe riemergere.
E mettetevi d'accordo, no? Almeno fateci sapere.

Vediamo un po' le cose di casa nostra? Almeno, un paio di cosette che scorgo qua e là:
Bossi contrattacca: legge elettorale con chi ci sta. E chi non ci sta si attacca eh? Bene, bene...
A Trento crolla l'affluenza per le comunali. Mi pare drammaticamente logico, visto le proposte che girano in questi partitucoli.

Toh... invece Franceschini teme di risvegliarsi in una Repubblica asiatica. O se ci andassero tutti, invece, in qualche (più lontana possibile) Repubblica asiatica? Già... ma che ci hanno fatto di male le Repubbliche asiatiche per meritarsi questi qua? Chiedo venia.

Intanto ci facciamo notare in Afghanistan: Italiani sparano, uccisa una bambina, tre feriti. (E Frattini si dichiara sgomento).

Io mi prendo un caffè e lascio una canzone, è meglio.



Oh... oggi metto Guccini eh? A chi non sta bene se ne vada pure in qualche altra radio ad ascoltare le solite 3 canzoncine che girano a rotazione.
Farewell... che capolavoro. E ora, qualcuno dopo questa canzone potrebbe pensare che la prossima notizia sarà su Veronica e Silvio... naaaaa.

Toh, una notizia succosa: Arriva il software che risponde alle domande. Bene, io comincio a preparare le mie, poi vediamo che risponderà.

E ora, una serie di notizie del genere "e chi se ne frega?"
- Emy Winehouse sviene ai Caraibi.
- Mostra degli scatti di Madonna nuda. (Non è una bestemmia eh? Anche se pensare ancora a Madonna nuda, in effetti, un pochettino...)
- Vaticano contro Angeli e Demoni.
- Mike: fa male essere fuori da Mediaset.

E ora, ladies end gentlemen, una canzone del Maestro Francesco Guccini.



Evabbè!!! Quindi ora qualcuno penserà che questa sia la canzone adatta per introdurre il discorso su Lario e Berlusconi.
No!

Sport: Valentino vince, Nadal vince, l'Inter vince, la Juve pareggia, Milito ne fa tre, il Barcellona affonda il Real e il Panatinaikos vince la Coppa Europea di basket.

Per le notizie di economia sono ancora troppo addormentato, leggo distrattamente, invece che Castro dice "vergognati!" a Obama (speriamo non sia per l'abbronzatura) ma anche di quel che dice Castro non è che mi importi molto, così vado a chiudere con un'altra canzone di Francesco Guccini: il testamento del pagliaccio. (E' inedita, ci rimettiamo alla clemenza del Maestro per non finire dietro le sbarre come criminali incalliti, dopotutto... c'è di peggio in questo "benedetto, assurdo belpaese").



E così abbiamo anche commentato la notizia del giorno. (Finalmente, eh?)

Alla prossima rassegna stampa (ovviamente rukka).

Pok.

venerdì 1 maggio 2009

Consigli per gli acquisti

IL FILM

"Il buono, il brutto, il cattivo" - SERGIO LEONE

Omaggiamo uno dei più grandi registi della storia del cinema, un "Grande Rukko", Sergio Leone, colui che ha avuto la forza e il coraggio di dire agli americani: "voi siete così!" con i suoi capolavori. Lo ricordiamo all'indomani dal ventesimo anniversario della sua scomparsa (il 30 aprile) scegliendo uno dei suoi film che hanno fatto epoca (ed epica): "Il buono, il brutto e il cattivo". La trama? Speriamo bene che sia conosciuta. Un capolavoro in cui si intrecciano le storie dei tre personaggi, Clint "il biondo" Eastwood (il buono), Eli "Tuco" Wallace (il brutto) e Lee "Sentenza" Van Cleef (il cattivo), tre balordi che si muovono alla ricerca di un tesoro durante le fasi più crude della guerra di secessione americana. Leone parte da Chaplin (come spesso gli capitava) e dal suo "Monsieur Verdoux": cosa sono i delitti del singolo di fronte a una follia collettiva come la guerra? Lo spiega bene il tenente dei nordisti (Aldo Giuffrè, nei 10 minuti più esaltanti della sua carriera) quando stringe con affetto una bottiglia di whisky spiegando a Clint e Eli cos'è che più di tutto fa vincere le guerre: Chi possiede più bottiglie per ubriacare i soldati e mandarli al macello, quello vince. Noi - e quelli dell'altra parte del fiume - abbiamo una sola cosa in comune: l'alcool..
Film da ricordare per ogni singolo fotogramma, per ogni singola nota della strepitosa colonna sonora di Ennio Morricone, per ogni inquadratura, per ogni battuta e...per le sue "perle di saggezza".



IL LIBRO

"Catenaccio!" - GIANFRANCESCO TURANO

Un piccolo capolavoro, purtroppo poco noto, ma imperdibile! La storia dell'allenatore di calcio Luigi Litaliano.
Ingaggi milionari, modelle bellissime, auto di lusso. Niente di tutto questo si palesa nei quarant'anni di carriera di mister Litaliano. L'allenatore più esonerato della storia del calcio sta per appendere la tuta al chiodo dopo 999 partite, quando il barone Uto Sombrero di Cirrocumulo gli propone la sfida di ogni secolo: una selezione di ricchi sostenitori del calcio moderno votato all'offensiva, giocherà contro i morti di fame di mister Litaliano, accomunati dalla fede nel difensivismo catenacciaro e, vieppiù, dalla fedina penale maculata.
Un libro divertentissimo, ironico, dal linguaggio sorprendente: un italiano aulico e sgangherato allo stesso tempo dà voce al protagonista e ai suoi discepoli.
Achei Associazione Oligarchica contro Troia Football Club. Chi vincerà?

INCIPIT:
Intanto, le presentazioni. Mi chiamo Luigi Litaliano. Avete letto bene: Litaliano senza apostrofo. Dice che forse c'è stato un errore quando fu registrato mio bisnonno, ai tempi di Garibaldi, ma non so se la cosa è di pubblico interesse, visto che a me per primo non me ne frega un cazzo...



IL DISCO

"Parole Sante" - ASCANIO CELESTINI

Un sorprendente Ascanio Celestini che si scopre cantautore. Il suo "Parole Sante" è un disco di canzoni ben suonate e ben interpretate, con un occhio ai temi sociali a lui cari, ma anche il gusto del divertissement. Ironico come lo conosciamo, sa commuovere e far riflettere. A tratti ricorda la musicalità di De André ("Noi siamo gli asini", brano dal tema difficile: i manicomi, scritto ben prima del Cristicchi sanremese), pur mantenendo uno stile originalissimo. Ma a stupire davvero è la musica; non soltanto un pretesto per enfatizzare i testi, ma composizioni di ampio respiro, semplici e dirette, per lo più acustiche, magistralmente suonate e molto raffinate. "L'amore stupisce" è un gioiellino che per un po' ha conquistato anche le radio, mentre "La rivoluzione" è caustica come il miglior Celestini teatrale con in più la suggestione del canto. Chapeau.




Buon ascoltovisionelettura dal vostro...
EMME GI