mercoledì 8 aprile 2009

UNA PUNTATA QUALUNQUE

Buon giorno popolo rukko. Vi siamo mancati?
Eh sì, è più di un mese che Radio Rukki si è imboscata nella polvere, ma non si è dimenticata di voi. E infatti questo silenzio ha generato riflessione e si sa, la riflessione porta nuovo. Da oggi, ordunque, Radio Rukki cambia. In meglio o in peggio lo deciderete voi, grazie alla funzione di commento che dovrebbe finalmente essere stata riabilitata.
Vi anticipo che da ora in poi non sarò l'unico speaker delirante, ma altri clandestini nascosti nel buio come me, altri border line (come direbbe l'editor de "L'Ottavina di Dio") si mescoleranno nel mondo dei vivi per restituirvi immagini suoni e parole dall'aldiqua. Nuovi programmi, nuove idee, nuovi rukki.
E come ogni radio che si rispetti, ogni trasmissione avrà il suo titolo e il suo conduttore. A chi vi parla resterà l'onere di chiduere i battenti, la notte, quando i tavoli da poker sono ormai vuoti e l'alcool in corpo abbondante.
E non crediate che qui a Ko de Mondo siamo esenti dal rutilante universo della pubbicità. No no, alla fine di ogni puntata vi beccherete anche i nostri bei consigli per gli acquisti. Ma non temete, niente prosciutti e tv al plasma. Ogni volta vi consiglieremo un libro da leggere, un film da vedere, un disco da comprare (o scaricare, fate voi), a nostro gusto e senza la pretesa di ergerci a guru. Semplicemente vi segnalaremo ciò che ci piace e che, siamo certi, piacerebbe anche a voi, se davvero siete rukki dentro.
Ma in questa puntata qualunque non voglio darvi solo "informazioni di servizio". Voglio che sia l'ultima puntata di Radio Rukki Power, così come la conoscete, e la prima della nuova era.
Parto da una richiesta arrivata via mail: "Bico, ma secondo te era meglio Lennon o McCartney?"
Potrei rispondere in maniera laconica: Harrison.
Ma la domanda, in sé ingenua e generalista, contiene interessanti spunti di riflessione e liquidarla così non mi sembra corretto.
Non me ne vogliate, ma parto da lontano.
Da un concetto valido in musica come in altri ambiti: non sempre ciò che è bello è importante, non sempre ciò che riveste grande importanza è anche bello.
Ovviamente ci sarebbe da discutere molto sul concetto di "bello" se è vero ciò che afferma il Principe De Curtis: "De gustibus non est sputazzellam", ma consentitemi di dare per scontato che esista un bello oggettivo, non declinabile in base alle preferenze personali, assoluto. Sì lo so, è un po' superficiale, ma diciamoci per convenzione che "Monnalisa" è un quadro BELLO e le croste di Teomondo Scrofalo (chi è vissuto come me negli anni '80 sa di cosa parlo) sono quadri BRUTTI.
In questo caso, come in musica, per bello intendo "esteticamente godibile", come se parlassi di una donna. C'è un'estetica visiva e un'estetica musicale che partendo dall'assunto precedente potrebbe riassumersi così: Angelina Jolie sta a "London Calling" dei Clash come Rita Levi Montalcini sta a "Never Mind the bollocks" dei Sex Pistols.
Ora, pur comprendendo che qualcuno (me compreso) non trovi Angelina Jolie la più grande gnocca dell'universo, posso ragionevolmente pensare che nessuno la trovi meno gnocca di Rita Levi Montalcini.
Ma ribaltando il concetto: chi è stata più importante nella storia tra la Jolie e la Montalcini?
E anche qui, pur comprendendo (a fatica, lo ammetto) le ragioni di chi ritiene "Mr e Mrs Smith" e "Tomb Rider" i film del secolo, non oso supporre una risposta diversa dalla più ovvia.
Bene! Tutto ciò in musica, classica o pop che sia, stenta ad essere compreso, portando spesso a confondere l'importanza con il "Bello".
"Never Mind The Bollocks" è un disco di gran lunga più brutto di "London Calling" (e non sto a dilungarmi sui perchè, se li volete sapere scrivetemi), ma anche di gran lunga più importante. E' la Rita Levi Montalcini del rock!
Certo, magari "London Calling" non è l'Angelina Jolie del rock, ma qualcosa di lievemente più incisivo, tipo... che so... Candice Bergen, ma il concetto pur estremizzato dovrebbe essere chiaro.
Ecco vorrei fare con voi questo parallelo, stilando una lista di album più o meno importanti e il loro alter ego femminile. E vorrei che con il vostro contributo questa lista venisse aggiornata. Comincio io.

Led Zeppelin IV - LED ZEPPELIN = Lauren Bacall (sfrontata, intelligente, bellissima e fuori dagli schemi)

Brothers in arms - DIRE STRAITS = Gina Lollobrigida (bella, giunonica, ruspante, ma alla lunga un po' stucchevole)

In the court of the Crimson King - KING CRIMSON = Liz Taylor (penetrante, particolare, con qualche pretesa intellettuale, ma invecchiata male)

Achtung Baby - U2 = Madre Teresa di Calcutta (energica, vitale, piena di speranze, fondamentale per il suo popolo, di certo non una top model)

Sono solo alcuni esempi, se ne potrebbero fare migliaia, ma ho deliberatamente tralsciato l'esempio che ci porta al topic:

Revolver - BEATLES = Marylin Monroe

Questo è il classico miracolo: un disco bellissimo che è anche importante e diventa un'icona musicale, come Marylin.
Ce ne sono pochi che riescono in questa alchimia quasi soprannaturale. Non ci è riuscito Stravinskij, preso a pomodori in faccia e poi rivalutato; non ci è riuscito Glenn Miller, odiato dai critici oltranzisti che lo ritenevano marginale, ma amato dal pubblico per la sua "estetica" accattivante.
Ci sono riusciti i Beatles, che tutti percepivano come importanti e tutti amavano perchè musicalmente "belli".
Ritorno alla domanda: "Meglio Lennon o McCartney?"
Estremizzo ancora: Lennon portava l'importanza, McCartney l'estetica. Poi c'era Harrison che portava entrambe le cose, ma non voglio andare fuori tema.
In realtà ho sentito spesso dire che John Lennon aveva uno spessore intellettuale superiore e mi sono sempre schierato contro questa specie di teorema. Di certo il Lennon post Beatles ha dato un taglio molto più intellettuale, politicamente impegnato e artisticamente elevato di quanto non abbia fatto McCartney (in gran parte grazie alla tanto deprecata Yoko Ono), ma in epoca Fab Four non era così.
E' però vero che Lennon era molto più psichedelico, votato all'armonia, sperimentatore di quanto non lo sia stato il suo compare, che però costruiva melodie indimenticabili e arrangiamenti rimasti nella storia.
Un connubio talmente inestricabile che, pur scrivendo seperatamente, le canzoni venivano tutte firmate da entrambi. Anzi, firmavano anche ciò che non scrivevano loro.
Vi racconto un aneddoto:
Quando i Beatles furono chiamati a Buckingham Palace per ricevere l'onorificenza ed essere insigniti baronetti, Elisabetta II chiamò in disparte John e Paul sussurando loro "Vorrei ringraziarvi per aver scritto una delle più belle canzoni del secolo: Here comes the sun."
John e Paul si guardarono per un attimo impacciati, poi rivolgendosi alla regina Paul rispose: "Grazie Maestà, ma in realtà quella canzone l'ha scritta George."
Il quale George se ne stava timidamente in disparte come sempre.
Naturalmente la regina non poteva immaginare il tacito accordo stipulato con il sangue di fronte a Brian Epstein, che voleva che tutte le canzoni dei Beatles, indipendentemente da chi fossero scritte, portassero la firma Lennon/McCartney.
Un accordo che face sì che il quartetto proseguisse una carriera di lusso, altrimenti minata da pretese economiche e battibecchi in tema denaro, che il geniale manager voleva assolutamente evitare, sapendo bene quale fine fanno i gruppi che iniziano a scornarsi sui quattrini. Tant'è che la vera fine dei Beatles si deve ai pesanti investimenti sbagliati voluti da Paul (non ultimo la creazione dell'etichetta "Apple" che pur portando alla ribalta talenti allora sconosciuti come James Taylor e Eric Clapton, fu un bagno di sangue a livello economico) e mal digeriti dagli altri.
Insomma meglio Lennon o McCartney?
Meglio i Beatles.
E vi lascio con l'unica loro canzone che a buon diritto porta la firma di entrambi, anche se ascoltandola, capirete che in realtà si tratta di due canzoni in una, ben separate e con in ogni parte l'impronta tipica dell'uno o dell'altro.
Ma è bellissima. Ed è importante.



A presto rukkacci

Nessun commento:

Posta un commento