venerdì 16 gennaio 2009

Rassegna stampa

Terza puntata? Quarta? Puntata speciale? Boh? Io non lo so... lo sapete voi? Se lo sapete tanto meglio, sennò... chi se ne frega.
Stavo leggendo il giornale. Quale giornale? Ma che ne so... un giornale, di un paio di giorni fa, mi pare, non sto nemmeno a guardare la data. Tanto la rassegna stampa del giornale di domani la sanno fare tutti, quella di oggi è fin troppo scontata, per cui, noi che siamo rukki la facciamo del giornale di ieri o dell'altro ieri, tanto, le notizie mica vanno a male.
E allora apro, così a caso, ché non c'ho mica voglia di starlo a leggere tutto 'sto giornale, anche perché, a occhio e croce, non mi pare davvero un granché. E vediamo un po' che dice...

Tornano i voti in pagella e più ore di inglese se i genitori lo vorranno
Embè? E che vuol dire? Che la scuola è diventata "a scelta"? Tanti auguri ragazzi, mi sa che ne avete bisogno.
Andiamo oltre... il terrorista Battisti dice: Ho vinto io! il camorrista Setola: Avete vinto voi! Ora... non per entrare nel merito della notizia, ma... che cazzo vuol dire? Chi ha vinto?
Ci sono due foto, in una il Battisti in manette in mezzo a superpoliziotti con tanto di cappellino che sembrano giocatori di baseball... e ridono tutti. Nell'altra il Setola in mezzo ai carabinieri, in manette e se la ride.
Serve commentare?

Vabbè...
Sacconi gela i pensionati: Non c'è un euro Guarda là che scoperta. O non dovevano risolvere tutto, questi qua?
Pianta di cannabis acerba!!! Non è un reato coltivarla! Interessante e stimolante notizia. Quindi, se è acerba non è reato, se è matura, sì?

Eluana, un'altra porta in faccia! E qui mi taccio per decenza.

Andiamo agli esteri, va'...
Obama in viaggio verso la storia. Uno show di quattro giorni per il giuramento. E speriamo che Obama si ricordi che non è stato nominato dal Grande Fratello ma dal popolo americano per fare il Presidente...

Notizie brevi: Mentre gli esuli in Florida sono certi che Fidèl Castro è in fin di vita (sai che scoperta) a Lisbona un Vescovo ammonisce le donne dicendo loro di stare attente a sposare un musulmano, mentre negli USA una certa Natalie Dylan, prosperosa 22enne di San Diego mette all'asta la sua verginità per pagarsi gli studi.
Ora sì che mi sento realizzato...

Andiamo a Gaza? Ma sì... andiamo pure a Gaza, questo ameno posticino dove si potrebbero trascorrere delle buone vacanze, con tanto di visione gratis di fuochi artificiali. Ora... io non lo so... non so chi ha ragione e chi ha torto... mi sentirei più grande di quello che sono se potessi avere la ricetta per capire PERCHE'... sì, lo voglio gridare... PERCHE'... perché me lo dovrebbero spiegare. Me lo dovrebbero spiegare due persone: un israeliano e un palestinese. Me lo dovrebbero spiegare a cena, davanti a un bel piatto di spaghetti allo scoglio, il perché continuano a massacrarsi in quel modo. Al perché continuano a fare i protagonisti e le vittime di un videogame, prodotto da gente più in alto di loro, che fanno finta di essere diversi, ma che hanno una cosa... una sola cosa in comune. Una sola cosa ma che è fondamentale: sono delle enormi teste di cazzo. E allora gli direi al palestinese e all'israeliano... gli direi di guardarsi, di confrontarsi, di parlare... parlare... parlare... perché la parola vince l'ignoranza, il confronto è più duro delle armi. Della guerra... di questa stupida (come può esserlo solo lei) guerra.
E glielo farei dire anche dal mio amico Bruce.



Forte il boss eh? Questo mi ricorda un aneddoto di qualche anno fa, quando era qui in Italia per una comparsata al festival di Sanremo. Ci regalò una splendida canzone quell'anno, "the ghost of Tom Joad"... e mi ricordo una serata magnifica in un locale di... beh, ma di questo vi parlerò un'altra volta.

Perché ora sono incazzato nero. Essì... incazzato nero. Eppure non dovrei, ho promesso tante volte a me stesso di incazzarmi solo se non mi entra almeno un full di assi in una buona mano. Ma... per dirla con le parole di un grande Maestro: "ho ancora la forza di incazzarmi ancora, con la coscienza offesa, di dirvi che comunque la mia parte ve la posso garantire..."
Non metto musica per queste parole, se non le conoscete radiorukki non fa per voi. Ma io ora ho voglia di incazzarmi ancora, per cui accendo una chesterfield e butto giù un bicchiere di grappa (e di quella del contadino, che fa schifo ma fa tanto rukko) e m'incazzo che tutta questa macelleria ha, ufficialmente, la scusante di Dio. Di un Dio che dovrebbe essere lo stesso per tutti, ma che passa come la cartina di tornasole per giustificare sangue... il sangue dei poveri, dei vinti, degli sconfitti... di qualunque parte siano. E allora... e allora... porca vacca, allora la grappa del contadino è quasi alcool puro e fa effetto subito... e mi fa pensare che... che se... beh... lo lascio dire a Giorgio Gaber...



Troppo forte?
Troppo estremo?
Non avete ancora sentito niente...
... beccatevi allora la seconda parte di questa monumentale canzone, che... le radio non passano. Non la passano per i suoi contenuti, non la passano per la sua lunghezza... ma a radiorukki sì. A radiorukki il vecchio Gaber può ancora far sentire la sua voce... e senza falsi coccodrilli, come (credo...spero) piacerebbe a lui.



Non male eh?
Prendere posizioni.
Quello che pare non esista più, persi, obnubilati, annegati in un finto buonismo che appaia e omologa tutto.
Ma io non sono Dio... e forse non lo era nemmeno Gaber. Dio sta lassù e qualcuno oggi vuole scrivere sugli autobus che invece non c'è. Non m'importa nulla se c'è o no, non m'importa che Dio diventi un prodotto di pubblicità, positiva o negativa che sia. M'importa solo di sapere se Dio (o chi per lui) è dentro di me. Se mi parla, se ci parlo, se sono io fatto a sua immagine e somiglianza o se sia lui fatto a mia immagine o somiglianza. Perché, bene o male, di un Dio ne abbiamo bisogno. Se sia vero o no. Io non lo so... mi vien solo da pensare che sia altrettanto presuntuoso affermare che "c'è!" o che "non c'è!"
Qualunquista?
Forse... chissà... ma chissà che non lo siano più gli altri...
E allora non mi resta che rifugiarmi in quel poco di (quasi) certo che ho... ché se Dio c'è dovrà farci i conti. Dovrà fare i conti con me e con i miei amici rukki, perché se quel paradiso esiste, voglio che sia un paradiso su misura... fatto per noi!
Per tutti noi, perché... a questo punto... a questo mondo ci ha schiaffato lui... ma il rukko Guccini lo sa dire meglio di me e lascio il finale di questa rassegna stampa, che poi, di rassegna stampa ha avuto ben poco, a lui.



Buon fine settimana, rukkacci maledetti...

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