giovedì 15 gennaio 2009

SECONDA PUNTATA

La musica è finita.
Non ci siamo capiti: la musica è proprio finita! Non c'è più nulla che valga la pena di essere ascoltato da almeno vent'anni. E' tutto trito e ritrito.
Attenzione, non lo dico io, ma Mastro Gino Castaldo, un decano del giornalismo musicale, uno che scriveva su Repubblica prima ancora che Scalfari decidesse di fondare un quotidiano.
Lo afferma nella sua ultima creatura letteraria: "Il buio, il fuoco, il desiderio" edito da Einaudi, collana Stile Libero, con un inquietante sottotitolo: ODE IN MORTE DELLA MUSICA. Lo ha ribadito e puntualizzato recentemente, ospite della trasmissione di Fabio Fazio "Chetempochefa".
Cazzo e ora?
Sono smarrito e confuso!
Io che credevo che un giorno sarebbero risorti i Beatles, Elvis e Jimi. Io che credevo che avremmo avuto presto una nuova Janis, un altro Brian Jones, un Miles Davis nuovo di zecca! Io che credevo in quelli che ascoltando De André da ragazzi qualcosa avrebbero pur dovuto imparare!
E invece nulla. Il buio.
Adesso vago spaesato per il mondo, novello Diogene, a cercare l'uomo e qualcuno mi dice che è inutile: la musica è finita!
Poi, mentre me ne sto triste e desolato con la mia Absolut in mano e la mia Chesterfield in bocca, cercando un motivo per vivere ora che mi hanno tolto anche la musica, dall'eterno mazzo di carte nella mia tasca salta fuori un Jolly.
Lo guardo.
Mi guarda.
Lo guardo più intensamente, con aria di sfida; con loro, le carte, bisogna atteggiarsi, trattarle con arroganza, o ti fottono, sapete?
Ricambia lo sguardo di sfida e inizia a parlare.
Ehi, calmi, lo so anch'io che i Jolly non parlano, ma mi sono appena scolato una bottiglia di Absolut perdio! Avrò pure diritto a una sana allucinazione!
Insomma mi dice:
"Ma che cazzo hai nella testa imbecille!"
Non si rende conto, lo stronzo, che posso strapparlo in un nanosecondo, che posso incollarlo al suo compare rosso e farlo sparire nel nulla dentro la mia manica. Provoca lui! Ma io sono un signore al tavolo e non raccolgo. Lo ignoro. Fischietto persino.
"Bravo fischia, che ormai è l'unica musica che ti è rimasta!"
Si ricompone e torna nel mazzo, con la stessa aria di sufficienza con cui ne era uscito.
Scuoto la testa e rido. Rido forte, fortissimo.
Ci avevo creduto!
Temevo davvero che la musica fosse finita, ma per fortuna mi sono ricordato che ho una testa pensante e che "ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco, e al fin della licenza io non perdono e tocco!" (andatevela a cercare la citazione, che se ne avete bisogno siete ancora alle elementari e di musica dovete masticarne molta, altro che finita!)
Mi sono svegliato dalla mia trance etilica e ho tirato fuori tutti i miei dischi degli ultimi vent'anni, quelli incriminati da Mastro Gino.
E ho fatto una scoperta sensazionale.
La musica non accademica degli ultimi vent'anni è stracolma, straripante, esageratamente pregna di suoni nuovi, intuizioni geniali, tecniche originali, strumenti innovativi o tradizionali con utilizzi innovativi... insomma un'orgia di nuovo. Ma con una particolarità incredibile...
Vi faccio qualche esempio di dischi che ho messo li', sul pavimento e adesso sto osservando compiaciuto:

CSI - Ko de Mondo, In quiete, Linea Gotica
Battiato - Gommalacca
De André - Creuza de Ma, Le Nuvole
Fossati - L'Arcangelo, Lindbergh
CCCP - Epica, Etica, Etnica, Pathos
Conte - Aguaplano

e poi Beatipaoli, Bandabardò, Mattanza (ma come, ancora non li conoscete?), Phaleg, Quartaumentata, Frankie HI NRG, 99 Posse, Vinicio Capossela, Almamegretta, Gianmaria Testa, Tazenda, MCR, PGR, Teresa De Sio, e vi giuro... tanti, tanti altri.

Non vi sembra roba cosi' nuova dite?
Non venitemi a raccontare che una cosa simile l'avevate già sentita prima!



Ma l'avete notata o no la particolarità?
Rukkacci miei, se non vi siete accorti che è tutta musica italiana siete davvero poco perspicaci!
Capite la rivoluzione? La sconcertante scoperta?
Il nuovo ce l'abbiamo in casa e lo ignoriamo! Aspettiamo che ci venga inoculato dalle major, dai potentati della musica. Se non è british o american non ci interessa. E siccome è vero che non c'è nulla di nuovo in quelle desolate lande, allora il nuovo non esiste, la musica è finita!
Ma vaffanculo!
Ascoltate questo e ditemi se vi sembra vecchio!



E ascoltatevi questo, tanto per proseguire il valzer delle celebrazioni di questi giorni:



Ma le note sono sette e alla fine le combinazioni si esauriscono! Vecchia storia. Banale e, questa si', trita e ritrita. Se questo fosse vero la musica sarebbe bella e finita con Bach, che le combinazioni le ha utilizzate tutte e in tutti i possibili accostamenti cromatici.
La musica non è per musicologi! La musica è per tutti! E' l'ultima forma di reale democrazia rimasta.
Le note dicono ben poco di un brano. Gli accordi, le scale, i semitoni, sono i contenuti più superficiali. La musica è emozione. E l'emozione si rinnova sempre, perchè è quello che viviamo, non quanto o come lo viviamo.
Ma capisco Mastro Gino. Lo capisco sul serio! Lui c'era quando nacque la britsh invasion, quando i Beatles e i Beach Boys facevano a gara, a distanza di un oceano, a sfornare il miglior disco del secolo. Quando Jimi Hendrix strapazzava l'inno nazionale americano, trasformandolo in un lamento sublime, più incisivo di qualunque comizio contro la guerra. O quando Andy Wharol sperimentava la musica attraverso i Velvet Undergound e i Sex Pistols rivoluzionavano qualunque concetto musicale mai espresso prima. Io invece non c'ero.
Però nascevo mentre il Banco del Mutuo Soccorso incideva "Darwin" e questo vorrà pur dire qualcosa!
L'ignorato Banco che nonostante il più grande capolavoro dell'era "progressive" pagava lo scotto di non chiamarsi Genesis, King Crimson o Yes.
Sarà da allora che son diventato rukko?
E quando Peter Gabriel se ne usci' con la world music nessuno osò alzare il ditino e dire "Signor Gabriel, scusi, lo sa che in Italia un certo Fabrizio De André ha inciso Creuza de Ma"?
Non sia mai! Grazie all'ex Genesis il mondo ha scoperto la musica etnica! E come mai nessuno ci aveva pensato prima?
E rivaffanculo!
Ma lo capisco Mastro Gino. Ai suoi tempi in Italia c'era Bobby Solo che scopiazzava Elvis; le canzoni dei Dik Dik e dei Camaleonti erano repertorio altrui tradotto malamente in italiano (come giustificare "Epitaph" dei King Crimson che diventa "Applausi" o "A Whiter Shade Of Pale" dei Procol Harum, già copiata da Bach, che diventa l'insulsa "Senza Luce"?). La "luce" la bramavi dall'Inghilterra o dall'America, perchè se da costoro ti aspettavi originalità cascavi male.
E lo capisco si' Mastro Gino. Lui ha vissuto il "movimento". La musica come manifesto per gli ideali di una grande comunità. La musica come rito collettivo, come collante dei popoli. Woodstock!
Adesso il "movimento" non c'è più. Ma ci sono tanti piccoli/grandi movimenti e non più un genere musicale dominante. E credo sia questo che Gino Castaldo non riesce a concepire. Se la musica non è totalizzante, non coinvolge tutti in una grande, pacifica marcia verso un mondo migliore... beh allora non esiste.
E invece no. Esiste, pulsa, corre, combatte. Ma è cambiata la guerra e nessuno vuol più combatterla. E sapete perchè? E sai perchè Mastro Gino?
Perchè quelli che all'epoca si battevano per un mondo migliore e hanno fallito, quelli che contestavano il sistema, quelli che si buttavano contro i poliziotti con i fiori in mano, adesso conducono talk show, occupano banchi alti del Parlamento, dirigono giornali o ci scrivono sopra in cambio di laute prebende.
E quella guerra che voi non avete saputo combattere rifugiandovi tra le braccia materne della borghesia adesso la dovremmo combattere noi?
Sorry, non possiamo. Ci manca la colonna sonora universale. Ci manca la musica, perchè la musica è finita. Si è spezzettata in tanti piccoli frammenti e quelli come voi non riescono più a vederla. Anche se quei frammenti brillano come diamanti. Tanti pazzi diamanti.



Ve lo ricordate il pazzo diamante rukkacci?
Ve lo ricordate Syd Barret?
E' morto poco tempo fa, dopo un lungo oblio schizofrenico.
Vi racconto una storia:
Circa dieci anni fa, per vari motivi, ho avuto modo di conoscere Roger Waters. Doveva andare a trovare Syd e con la faccia tosta del futuro giocatore incallito, gli chiesi di poterlo accompagnare. Accettò.
Lo trovammo seduto in una poltrona a fissare il vuoto.
Non ci vide. Non ci salutò.
Roger preoccupato iniziò a scuoterlo: "Ehi Syd! What are you doing?"
A quel punto Syd si voltò, ci guardò, sorrise, e disse:
"I'm flyng."
Ce ne andammo e lo lasciammo volare.
Adesso vorrei che lasciassero volare me, noi, tutti.
Vorrei che la smettessero di darci ricette, manuali, sentenze.
Il sottotitolo di questa puntata dovrebbe essere ODE IN MORTE DI CHI AFFERMA CHE LA MUSICA E' MORTA.
Ma questo non sarebbe un degno commiato. Teniamoci il nostro di sottotitolo: FUOCHI NELLA NOTTE



Ciao rukkacci.
Alla prossima puntata.

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