domenica 2 agosto 2009

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI by Mike Goodmorning

Eh sì, siam tornati. Ci siamo presi una breve vacanza per rimettere a posto le idee. Naturalmente non ci siamo riusciti, quindi sempre più confusi riprendiamo le buone vecchie abitudini. E poi è Agosto e qualcuno ha proprio bisogno di un po' di consigli per gli acquisti.

IL FILM

PATTI SMITH DREAM OF LIFE - Steven Sebring (dist. Feltrinelli Real Cinema, 2008)

Nel 1995 un giovane fotografo di moda viene mandato a fotografare Patti Smith. Folgorato dal megnetismo della cantante, che non aveva mai incontrato prima, Steven Sebring ne diviene l'ombra. Per dodici anni la filma nel suo Dream of Life, nel suo essere artista completa, sul palco e nei backstage dei tour, nell'intimità del lavoro quotidiano, con i suoi compagni di viaggio Allen Ginsberg, William Burroughs, Sam Shepard, Bob Dylan. Questo è il film. E' un film di Patti Smith, non solo su Patti Smith.




IL LIBRO

LA DANZA DEL GABBIANO - Andrea Camilleri (Sellerio - 2009)

Abbiamo cercato accuratamente, in questi mesi, di evitare l'ovvio, di consigliare ciò che è un po' fuori dai circuiti della distribuzione di massa. Abbiamo cercato di offrirvi quello che non ha adeguata promozione e che però merita di essere visto, ascoltato, letto.
Questa volta deroghiamo questa implicita regola consigliandovi un libro che presto raggiungerà le consuete vette delle classifiche di vendita. Ma c'è un motivo: ormai Camilleri si acquista a scatola chiusa, sulla fiducia. Se anche scrivesse la lista della spesa venderebbe milioni di copie. E questa consapevolezza aveva, a mio avviso, spento un po' dell'iniziale ispirazione, soprattutto nei confronti del personaggio che più lo ha reso celebre: il commissario Montalbano. Dopo i primi cinque della serie, oggettivamente dei capolavori, la vena si è progressivamente esaurita, fino ad arrivare ad alcune storie che rasentavano il banale. Con "La Danza del Gabbiano" abbiamo ritrovato un amico, il vecchio commissario Montalbano, sempre più colpito dal peso degli anni, anzi delle "vecchiaglie", sempre più insofferente alla burocrazia istituzionale, in continuo dialogo con se stesso, quel Montalbano Secondo che cerca disperatamente di consigliargli le strade più agevoli. Un Montalbano che si misura con un delitto difficile, la scomparsa di un collega che è quasi un fratello, o forse più di un fratello. Ma un Montalbano che si misura anche con il suo alter ego televisivo e con il suo stesso creatore, al quale chiede implicitamente di smettere di raccontarlo, come un disperato tentativo di tornare anonimo, adesso che meno che mai si sente di recitare la parte dell'eroe.
E la "danza del Gabbiano" è una danza di morte, la morte che il commissario sente sempre più vicina e che questa volta lo sfiora dalla parte sbagliata, quella dell'affetto e dell'amicizia, per fortuna colpendolo solo di striscio.

INCIPIT: “Fu verso le cinco e mezza del matino che non ce la fici cchiù a ristarisinni corcato coll’occhi sbarracati a taliare il soffitto.
Era ’na cosa che gli era principiata con le vicchiaglie: di solito, passata la mezzanotti, si stinnicchiava a letto, liggiva ’na mezzorata, appena che la vista accomenzava a fargli pupi pupi chiuiva il libro, astutava le luci del commodino, pigliava la posizioni giusta, che era di corcarisi supra al scianco destro, le ghinocchia piegate, la mano dritta aperta a palmo in su supra al cuscino e la guancia appuiata alla mano, ’nsirrava l’occhi e di colpo s’addrummisciva.
Spisso per fortuna annava avanti col sonno fino a matino, capace che se lo faciva in una sula tirata, ma inveci certi nuttate, come chista appena passata, fatte sì e no un dù orate di durmuta, s’arrisbigliava senza nisciun motivo e non c’era cchiù verso d’arrinesciri a ripigliari sonno."



IL DISCO

ESTREMO OCCIDENTE - Vittorio Nocenzi (Ribes 2009)

Pe chi non lo sapesse Vittorio Nocenzi è la mente musicale di uno dei più importanti gruppi rock italiani di sempre: il Banco del mutuo soccorso. Per chi non lo sapesse Vittorio Nocenzi è anche uno dei musicisti più eclettici e ispirati del secolo, nonchè un grande compositore, di matrice zappiana con gusto accademico e capacità comunicativa rock. Nella sua quasi quarantennale carriera ha toccato le forme musicali più eterogenee, dalla canzone alla suite, dall'acustico, all'elettrico, all'elettronico, fino all'estremo, l'Estremo Occidente dei Ching rivisti in chiave pianistica con composizioni senza fronzoli, portate al nocciolo della partitura, inventando temi contemporanei su chiavi antiche, filosofie lontane, mondi sconosciuti. Le sue mani volteggiano sul pianoforte e costruiscono un viaggio solo in parte ideale, che succhia il nettare delle sette note attraverso arabeschi diluiti, in chiaroscuro, come i tasti del suo strumento o come le pellicole di altri tempi. "Estremo Occidente" è il Vittorio che non ti aspetti, riflessivo ed etereo, filosofico e minimale, lontano dai fasti barocchi del progressive, ma anche dalle gabbie della forma canzone, restituendoci la sua nuova ispirazione sotto forma di piccoli capolavori di complicità musicale, passando dalla pentatonia malinconica del blues, dai simulacri orientali, speziati e difformi, dalle distonie dodecafoniche della musica concreta, dal battito irregolare di un cuore inquieto, sincopato come il be-bop, talvolta parossistico, talvolta bradicardico, ad accondiscendere lo stato d'animo di chi ascolta che fatalmente diventa il suo. Un disco emozionante, senza la volontà di esserlo. Un disco elegante senza la frenesia di piacere. Un disco da ascoltare in silenzio. Per urlare poi.




Buona vita, fratelli rukki.

M.G.

2 commenti:

  1. Ciao a tutti!!!! Lavoriamo per Vittorio Nocenzi Volevamo sapere chi è l'autore di questa bellissima recensione!! Nocenzi lo voleva ringraziare personalmente. Grazie mille per l'attenzione. Marzia & Roberta

    RispondiElimina
  2. Se ci volete contattare vi lasciamo l'indirizzo dell'ufficio: ribesdue@alice.it. Ci farebbe piacere avere un contatto con voi!!!!!
    Marzia & Roberta

    RispondiElimina