giovedì 29 gennaio 2009

Puntini sospensivi

Non ho mai amato la tua musica, non ti ho mai considerato una penna illuminata. Avrei potuto fare a meno di ascoltarti.
Forse eri troppo reazionario, o forse semplicemente retorico.
Non mi piaceva la tua goffa enfasi, nè il tuo cantare antico.
Non sei mai stato dentro il mio i-pod e non ci sarai nemmeno adesso.
Ma ho sempre detestato chi ti prendeva in giro rozzamente, chi ti dedicava sberleffi pacchiani, chi, a onta del tuo pubblico, ti trattava come un fenomeno da baraccone.
Perchè anche tu eri un rukko.
Un giorno, giù in Calabria, il tuo tecnico del suono mise Simon & Garfunkel per provare le casse. Mi dicesti con gli occhi lucidi "Ogni volta che ascolto Simon & Garfunkel mi viene in mente questa immagine: una Dyane color aragosta, pochi soldi per la benzina e il mare."
E' stato il solo momento in cui la tua musica è entrata in contatto con la mia.
Quella canzone adesso è il mio saluto.



Ciao Mino

1 commento:

  1. In effetti era rukko, sì. Incarnava a meraviglia lo spirito del rukko incosciente. E allora ciao Mino... la tua musica non è mai piaciuta nemmeno a me, ma c'eri e ci sei stato per tanto tempo e hai visto cose che noi umani non possiamo nemmeno immaginare. E avevi un bel sorriso.

    Vedere Simon & Garfunkel poi... beh, è un'emozione unica. Ho visto 16 volte Guccini, 4 volte De Andrè, ho visto i concerti di Springsteen, Rolling Stones, U2, Pink Floyd, Mark Knopfler, Ivano Fossati, Francesco De Gregori, Paul McCartney ma... devo dire che quello che mi ha emozionato di più è stato il "piccolo grande uomo" Paul Simon. Era il 2002 e piazza Napoleone a Lucca era tutta per lui. E per me.

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